Ultimo in ordine cronologico a far cenno alla possibile mancanza di senso di appartenenza, è stato Ambrosini in un’intervista pubblicata ieri sulla Gazzetta dello Sport. Sicuramente potrà esser un fattore non aver più Maldini off the pitch e Tonali on the pitch, tuttavia le scelte son state prese e le abbiamo ormai già ampiamente commentate.
Serve concentrarsi sul presente e sul prossimo futuro. Tatticamente gli acquisti fatti fin qui sembrano suggerire un cambio modulo o comunque un’apertura nei confronti del dogmatico 4-2-3-1.
La carta Adli
La mediano totalmente rifondata in due stagioni, pare strutturarsi verso il 4-3-3. Questo aspetto potrebbe cambiare gerarchie anche dei pochi che restano, ed ecco che anche Adli del tutto ai margini l’anno scorso, potrebbe aver un suo spazio.
Pioli non ha puntato su di lui perché col centrocampo a due servivano qualità che obiettivamente Yacine non ha. Con un reparto a tre invece e la necessità di aver mezze ali da far girare sulle tre competizioni, diventa impellente, pertanto ci sarà più spazio.
Un po’ leggero muscolarmente, ha più il passo dell’interno che non del mediano che fa anche legna. Inoltre si è legato all’ambiente come pochi altri ed è genuinamente innamorato dei colori rossoneri. La speranza è che dopo un primo anno da comparsa, possa ritagliarsi minuti, perché i piedi e la classe di sicuro non gli mancano. Le bandiere non esistono più, ma qualcuno che sposa una causa sportiva c’è ancora.