Intervenendo ieri nella consueta conferenza stampa della vigilia, Paulo Fonseca ancora una volta si è dimostrato ottimista sulle possibilità per la sua squadra di risalire la classifica, affermando che alcune delle squadre che oggi precedono il Milan, a maggio gli saranno dietro. E, come evidenzia l’edizione questa mattina in edicola de La Gazzetta dello Sport, il Milan sa come si fa: negli ultimi cinque anni – a partire dalla stagione 2019-20 – il Diavolo è riuscito per tre volte a conquistare obiettivi che a un certo punto parevano molto complicati, e questo significa che ci si può provare ancora. Il valore aggiunto? In rosa ci sono giocatori che ci sono già passati, e potrebbero raccontarlo: Bennacer, Calabria, Gabbia, Hernandez, Leao. E poi ci sarebbe anche Ibra.
La prima dimostrazione si è avuta nel 2019-20: campionato inizia clamorosamente male. Quattro sconfitte nelle prime sette uscite, con il club che mette Giampaolo alla porta e si affida a Pioli. E l’avvio del tecnico parmense in effetti non è granché. Sconfitte con Roma, Lazio, Juve e lo sprofondo terribile di Bergamo sotto la cinquina dell’Atalanta. È da lì che scatta la prima molla: Pioli riesce nell’impresa di trasformare il Milan durante il lockdown, e la sua squadra ottiene dodici risultati utili difila, di cui nove vittorie, chiudendo al sesto posto e approdando in Europa League.
L’anno dopo, il torneo inizia come era finito il precedente. Il Diavolo è uno schiacciasassi: quindici risultati utili consecutivi, che aggiunti ai dodici precedenti danno un totale di 27 gare senza sconfitte. È record in Europa, nessuno è stato capace di un’impresa simile nel post lockdown. E in coda al torneo arriva un’altra rimonta. Se dopo 33 giornate i rossoneri sono quinti a 66punti,quandoi giochi si chiudono la classifica dice 2° posto a quota 79. E’ l’agognato ritorno in quella Champions che mancava da sette anni.
Arriviamo al ’21/’22: c’è chi sostiene che fu l’Inter a suicidarsi con la “celebre” disfatta di Bologna e chi invece dà merito al Diavolo per aver centrato un altro filotto straordinario nell’ultimo spicchio di campionato, vincendole tutte. Anche le più impervie. La svolta rossonera? Dopo il 17 gennaio, quando i rossoneri perdono in casa con lo Spezia e si ritrovano a -2 dalla vetta occupata dall’Inter, che ha una partita in meno. Da lì in avanti il Milan non conosce più la parola sconfitta, stavolta per sedici partite consecutive. Di queste, ben undici sono vittorie e il Diavolo si porta a casa uno scudetto che i tifosi rossoneri giudicano fra i più esaltanti e goduti di sempre.