Prima dei travagli degli ultimi mesi, il Milan è stato l’esempio di come un club italiano potesse continuare a competere lavorando bene. Per tre anni è stata la prima scelta dei giocatori, ora si fa fatica a mediare con le società avversarie, come riporta il Corriere dello Sport.
I 50 milioni di saldo negativo ed il budget più alto della Serie A sono grandi risultati per gli uffici, ma a livello tecnico si ha una pecca sul quale lavorare necessariamente grazie al mercato. Prendere Zaniolo in prestito avrebbe sforato il tesoretto della prossima stagione, che ovviamente dipende dalla qualificazione o meno in Champions League. Quindi tanti saluti, si vira su altro. Ai vertici della società rossonera piace di più il profilo di Hakim Ziyech, che ha un cartellino dal valore contenuto ma prende un ingaggio alto per quelle casse.
Il mercato non va, anche perché a New York si sono accorti che la scorsa sessione non ha portato frutti nella squadra di Pioli. Principio di responsabilità: se si lavora male, non si guadagna l’extra-budget tanto desiderato da Maldini e Massara. Il percorso di crescita si è interrotto, ed il modello Milan va rivisto. Forse, al momento del rinnovo del duo dirigenziale, non doveva essere aggiunto quel potere decisionale maggiore che ora sta creando dubbi alla nuova proprietà.
Addirittura, Tuttosport parla di tensione tra Maldini e Cardinale. La leggenda rossonera non vuole intorpidire la cordata americana, nonostante il piano sostenibilità stia creando polemiche anche nella tifoseria. Piuttosto, si va verso nuove occasioni di mercato, consapevoli che il direttore dell’area tecnica è stato messo in discussione più volte e che potrebbe essere vittima nella prossima estate se non arriverà almeno il quarto posto.