Johan Walem, ex commissario tecnico del Belgio U21, è stato intervistato alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue interessanti dichiarazioni:
Che giocatore è Openda: “È una prima punta che attacca lo spazio, veloce come il vento. E poi segna. Il bello è che prima segnava poco. Ora invece è un altro giocatore“.
Come mai segnava poco: “Forse l’autostima. In Belgio giocava poco. Al Bruges c’era Philippe Clement all’epoca, oggi al Monaco. Non punta molto sui giovani, quindi Lois ha fatto bene ad andare via. Gli è bastato andare a giocare due anni in Olanda per dimostrare a tutti il talento che è“.
Il Milan farebbe l’affare: “Sicuramente. Chiaro, la Ligue 1 non è la Serie A, ma nel calcio moderno uno con la sua velocità fa la differenza. Stordisce gli avversari, non dà punti di riferimento. Rispetto a Origi e Giroud è un altro tipo di attaccante, al Milan manca una punta veloce come lui“.
Carattere fuori dal campo: “Ambizioso, divertente. Ricordo la vittoria in Germania con l’Under 21. C’erano lui, Saelemaekers, Svilar, Vanheusden. Alexis giocava trequartista all’epoca. Vincemmo 3-2 con doppietta di Openda, ma a fine partita lo mandai a quel paese con il sorriso. Mi chiese un piatto di patatine fritte. Gli dissi di no, lui se la prese. Aveva diciotto anni“.
Perché De Ketelaere ha deluso: “Premetto che non l’ho allenato. A quei tempi l’Under 19 se lo teneva stretto. È un ragazzo molto chiuso, introverso. A Bruges era servito, riverito e coccolato, mentre al Milan si è trovato di fronte un ambiente diverso. Openda è diverso…È estroverso e ha la classica faccia tosta. Vuole solo giocare e segnare. A Bruges non giocava, ma non gli è importato nulla: ha fatto i bagagli e se n’è andato“.
Insistere su De Ketelaere: “Ovviamente sì. Anche se forse potrebbe rendere meglio come esterno destro, libero da marcature. Già lì vedo, lui e Openda. Uno sforna assist, l’altro segna. Se il Milan lo prende fa un colpo vero“.