Una settimana fa, su queste colonne, si evidenziava come Christian Pulisic e Tijjani Reijnders debbano essere le fondamenta su cui il Milan deve costruire i propri presente e futuro prossimo. Ma ci sono altri due uomini che possono e devono rivelarsi fondamentali in questo rush finale di stagione, dove il Diavolo è impegnato in una complicatissima rimonta Champions e in un doppio derby contro l’Inter in semifinale di Coppa Italia. Si tratta, a parere di chi scrive, di Rafael Leao e Santiago Gimenez. Il portoghese, lo sappiamo da almeno un paio di anni a questa parte, è colui che più di tutti divide tifosi e opinionisti.
Quest’anno – sotto la guida dei connazionali Fonseca prima e Conceiçao poi – il portoghese ha assaggiato molto più del solito la panchina, trovando comunque sei gol e sette assist in 27 presenze. Per sperare di recuperare i sei punti dal Bologna quarto serve un filotto di successi, a cominciare dalla partita contro il Napoli, laddove l’ex Sporting Lisbona ha saputo spesso e volentieri spaccare la partita, sia in Serie A che in Champions League. I tifosi rossoneri sanno che solamente con un Rafa più continuo e dominante la squadra di Conceiçao potrebbe riuscire ad infilare una serie di successi in grado di colmare il gap con chi sta davanti, per sperare nell’Europa che conta.
Gimenez e Leao: il Milan si affida (anche) a loro per il sogno Champions
L’altro trascinatore deve essere Santiago Gimenez, che, dopo un inizio promettente dal suo arrivo a fine gennaio, si è un po’ spento. Il bomber messicano, intanto, proverà a ritrovare un po’ di serenità già con la sua Nazionale, che staserà condurrà alla sfida contro Panama nella finale della Concacaf Nations League, laddove non ci saranno gli Stati Uniti di Pulisic e Musah, sconfitti a sorpresa in semifinale proprio dai Los Canaleros. Gimenez è chiamato a interrompere un digiuno che dura da oltre un mese, quasi un’eternità per un bomber della sua razza: la sua ultima rete risale infatti al ritorno del playoff con il Feyenoord, il classico gol dell’ex messo a segno lo scorso 18 febbraio.
Da lì’, Santi è rimasto all’asciutto contro Torino, Bologna, Lazio, Lecce e Como, forse perché impiegato in un lavoro poco adatto alle sue caratteristiche. Gimenez deve stare nell’area di rigore, mentre contro Bologna, Lazio e Como non è mai stato il giocatore più avanzato del Milan per posizione media. Ad un attaccante come lui è forse controproducente chiedere di arretrare o addirittura allargarsi per aiutare la squadra nella manovra, e non a caso gli esiti del suo lavoro non sono stati fin qui molto soddisfacenti. E, sempre non a caso, nelle ultime due vittorie con Lecce e Como, il Milan ha dovuto ringraziare l’ingresso dalla panchina di Abraham, più avvezzo a giocare da boa. Chissà che Conceiçao non cambia presto idea, decidendo di farli giocare l’uno accanto all’altro…


