Da “potenziale campione” a leader del Milan in meno di un anno. Quella di Sandro Tonali è una delle parabole più fulgide, se non la più fulgida, nel Diavolo che sta lottando per lo scudetto. Come evidenzia La Gazzetta dello Sport, un anno fa, nel Milan che demoliva la Juventus allo Stadium, Tonali restava in panchina. Oggi è cambiato tutto: a 22 anni, che compirà domani a Verona, è un leader tecnico, giovanissimo e già molto cresciuto. Il salto in una big andava assorbito, ma la fiducia nelle sue qualità non è mai mancata ed è rimasta intatta fra gli uomini dello staff tecnico e in società. Ed è entrato in fretta anche nel cuore dei fan, merito di un rendimento in crescendo e dei notevoli progressi sul piano della personalità e della presenza in campo.
Se c’è ancora un piccolo difetto è che Tonali resta ancora indietro alla voce gol: per ora ne ha segnati soltanto tre, ma quello dell’Olimpico contro la Lazio ha pesato moltissimo nella corsa scudetto che vede il Milan impegnato da settimane contro l’Inter. Ma a chi somiglia questo Tonali ormai cresciuto? Quando giocava nel Brescia gli avevano incollato addosso l’etichetta del nuovo Pirlo, ma lui per la verità ha sempre sostenuto di sentirsi più simile a Gattuso. Forza fisica, tecnica, voglia di migliorare tatticamente, capacità di inserimento non gli mancano: ci è voluto un po’ di tempo per uscire dal guscio, ma adesso Sandro è protagonista.
