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Tonali: “All’inizio al Milan era difficile. Poi grazie a Pioli e i compagni è cambiato tutto”

Sandro Tonali ha rilasciato una lunga intervista a Undici, in cui ha parlato della sua carriera, dagli inizi ad oggi. Eccone un estratto.

Più che predestinato, che non lo trovo un aggettivo giusto, alla fine sono sempre stato umile. Mi ha aiutato aver sudato prima di arrivare in alto. Anche aver fatto 80 partite col Brescia mi ha aiutato nel percorso che ho avuto e da quando sono arrivato al Milan”.

Su come ha gestito i primi due anni, molto diversi, al Milan: “All’inizio era difficile. Perché sono arrivato in un momento in cui la squadra andava a 2000 all’ora, andava tutto bene, i risultati erano perfetti, quindi dovevo entrare in punta di piedi. E’ stato un processo a rilento. Poi col passare del tempo è stato importante il mister Pioli, che mi è venuto molto incontro durante l’anno, è stato bello trovare ragazzi molto giovani, e ragazzi molto esperti come Ibra, che l’anno scorso mi ha aiutato molto sia dentro che fuori dal campo. Più fuori dal campo: è uno che capisce subito se hai mezzo problema, se hai una virgola che non va. E’ una persona che parla molto e che ti aiuta in qualsiasi aspetto”.

Sul cambiamento estivo: “È passato un anno e un’estate, ho avuto tempo di riposare, staccare la testa, azzerare e ripartire. Nel calcio questa è una cosa che può darti una seconda possibilità, come è successo a me. Ho avuto tempo di ragionare: sapere che il Milan contava ancora su di me, quella è stata la cosa fondamentale, la base di tutto. Poi in campo non ti so dire cos’è cambiato, perché è cambiato qualcosa nella testa. Ma da lì è stata una modalità che io e il mister abbiamo cercato di tenere sempre così. Perché era molto facile fare bene due o tre partite e poi tornare alla media dell’anno scorso, quindi è stata questa la cosa difficile”.

Sul tifo rossonero: “Credo che dall’anno scorso a quest’anno, giocare a porte chiuse e giocare con i tifosi siano due esperienze opposte. Vedere la partita allo stadio per un tifoso è un’altra cosa, vedi due parti del acmpo nello stesso momento, puoi vedere cosa fa il tuo portiere e allo stesso tempo il portiere avversario. E poi il calore dei tifosi, per noi, quest’anno ci ha dato qualcosa in più. Secondo me non è cvambiato nulla, soltanto che i tifosi sono tornati e vedono le partite e sono più felici. E’ quello che mancava al calcio”.

Sul gruppo Milan e la sua coesione: “Una cosa bella è che siamo giovani e ci capiamo in una frazione di secondo in qualsiasi aspetto. Nel calcio il tempo che hai per staccare veramente è poco, lo puoi fare soltanto durante una vacanza estiva a fine campionato. Ti può dare energia, una spinta in più, anche carica”.

Sulle partite più difficili: “Quelle sono le partite che si giocano solo per vincere, altrimenti non saremmo qui. Quella contro il Napoli è stata per noi fondamentale, per il morale e per la classifica. E anche quella con l’Inter. Trovi la carica da solo, non hai bisogno di altre motivazioni. E’ più semplice in un certo senso giocare quelle che altre partite a basso ritmo”.

Sul Milan: “Io sono cresciuto guardando il Milan e andando allo stadio. Mi dà un senso di felicità, di serenità. E anche conoscendo persone come Maldini e Massara… ti danno la sensazione di essere sereni, felici, e di avere un amore immenso per il Milan. Stare insieme a loro facilita il percorso di tutti”.

Sulle responsabilità: “Non ne ho, o meglio non ancora. E’ il mio secondo anno di Milan, il terzo di Serie A, quindi direi che è ancora presto. La responsabilità viene da sola, dopo parecchie partite, parecchio tempo in una squadra, avendo la fiducia di tutte le persone di una società. Adesso non serve senitrsi una responsabilità da portarsi dietro”.

Lazio-Milan: Sandro Tonali (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Lazio-Milan: Sandro Tonali (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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