Continuano le discussioni dopo il video che ritraeva Tiemoue Bakayoko, perquisito da agenti di polizia. I sindacati delle forze dell’ordine hanno criticato il messaggio social del centrocampista del Milan, che affermava di aver vissuto momenti di paura: Dino Rizzi, segretario regionale del Siap (Sindacato italiano Appartenenti Polizia), ha parlato così a La Gazzetta dello Sport: “Molti agenti sono davvero stupiti, non solo per questo episodio avvenuto il 3 luglio ed emerso solo ora, ma anche perché lì per lì Bakayoko non aveva espresso alcuna rimostranza, anzi, con tranquillità, aveva capito l’equivoco, l’operatore che lo aveva perquisito gli aveva spiegato tutto. Ora leggere quanto detto ci pare oltre che fuori luogo perfino stancante per qualcosa che non è in questi termini”.
Rincara la dose Stefano Paoloni, segretario generale del Sap: “I colleghi hanno utilizzato le tecniche del protocollo previste per ricerche di persone potenzialmente armate o pericolose. Sicuramente è un grandissimo atleta e un esperto di calcio, ma le tecniche operative di Polizia non sono il suo mestiere e lasci ad altri le valutazioni di merito”.