Lo storico tecnico rossonero Arrigo Sacchi ha dedicato un pensiero al Milan sulle pagine odierne della Gazzetta dello Sport. Il tema riguarda i pochi italiani presenti in rosa, un aspetto non molto apprezzato dall’allenatore di Fusignano.
“A parte Calabria, che però non so se farà il titolare, nella formazione-base dei rossoneri non c’è un italiano. Sono davvero curioso di vedere come tante culture possano andare d’accordo. Io sono convinto di una cosa: gli stranieri, quando arrivano nel nostro campionato, tranne rari casi, hanno bisogno almeno di un anno per ambientarsi. Non è semplice per un ragazzo che arriva dalla Spagna, dalla Francia, dall’Olanda o dall’Inghilterra indossare la maglia del Milan, scendere in campo davanti al pubblico di San Siro e subito regalare meraviglie“.
Sacchi conclude: “Pioli, che nella stagione dello scudetto ha dimostrato le sue capacità, dovrà essere bravo a far coesistere tutte queste risorse che il club gli ha messo a disposizione. Nella scelta di avere una squadra formata da stranieri vedo un’indicazione filosofica della società. Se fossi un tifoso, non sarei contento: credo che qualche italiano sarebbe importante anche per far capire la storia e lo stile di una società uiltracentenaria. Ma, se riescono nell’impresa, e se avranno fin da subito risultati positivi in termini di gioco e di punti, non resta che inchinarsi. Però, se i rossoneri vogliono giocare con il 4-3-3, che siano italiani o stranieri, bisogna che si mettano in testa che i due attaccanti esterni devono rientrare in fase difensiva, altrimenti faranno parecchia fatica“.