La gara di ieri pomeriggio a San Siro tra Milan e Fiorentina è stata abbastanza corretta dal punto di vista temperamentale tra le due squadre. Il direttore di gara Abisso ha avuto in ogni caso il suo da fare, a causa di alcuni episodi, soprattutto in area di rigore. La Gazzetta dello Sport odierna, nel consueto spazio dedicato alla moviola, fa l’analisi dei suddetti episodi.
Il primo in ordine di tempo è il primo rigore concesso al Milan, che ha portato al raddoppio di Kessie. Giusto sia il provvedimento tecnico, ovvero l’assegnazione del tiro dal dischetto, che quello disciplinare, l’ammonizione. Infatti, secondo il regolamento, la casistica rientra nel DOGSO (Denying Obvious Goal Scoring Opportunity = negare negare l’evidente opportunità di segnare una rete). Non c’è l’espulsione perché il giocatore tenta di giocare il pallone.
Più generoso, secondo la Rosea, il secondo calcio di rigore concesso al Milan, per fallo di Caceres su Theo Hernandez al 37′. Infine all’84’ Saelemaekers protesta per una spinta di Amrabat sempre in area di rigore viola, troppo poco però per fischiare la massima punizione. Buona la gestione dei 6 cartellini gialli mostrati dall’arbitro.