Il Milan e Ralf Rangnick si incontreranno a breve nei prossimi giorni e si cercherà la fumata bianca decisiva per farlo sedere sulla panchina rossonera. Come riporta la Gazzetta dello Sport, per ora le parti hanno parlato solamente di cose organizzative extracampo e organizzative, ma vengono fuori i primi nomi sulle conferme. Il mantra del tecnico tedesco è gioventù e verticalità. Per questo ci sono già gli eletti da Milan: Gianluigi Donnarumma, Andrea Conti, Theo Hernandez, Ismael Bennacer, Hakan Calhanoglu e Rafael Leao.
Le idee di Rangnick
Sorprende che tra questi nomi citati non ci sia il capitano Alessio Romagnoli, che risponde a questi criteri, ma non significa che Rangnick non lo voglia con sé. Gigio nel corso delle stagioni è migliorato con il gioco con i piedi e il tedesco vorrà farlo migliorare ancora di più. Nel suo gioco l’uscita veloce del pallone dalla difesa è fondamentale verso gli esterni. Gli esterni appunto. Per Theo non c’è bisogno di aggiungere una parola in più rispetto a quanto ci ha fatto vedere finora: uno strapotere fisico fuori dal comune. Il tedesco vuole un giocatore simile anche dall’altra parte e punta le sue fiches su Conti, convinto di poterlo far tornare il giocatore di bellissime speranze che si era visto a Bergamo con Gian Piero Gasperini.
Da centrocampo in su è l’ora del salto di qualità. Bennacer in questa prima stagione con il Milan ha fatto vedere di poterci stare nella mediana di una grande squadra e al netto di qualche giallo di troppo, si sta confermando una buona risorsa per Stefano Pioli. L’algerino, però, scrollatosi di dosso il timore iniziale deve alzare la posta. Per ora si accontenta un troppo del compitino e raramente si prende la responsabilità di accelerare il gioco con un’imbucata o un lancio in profondità. Poi c’è Calhanoglu. Il turco sarà la chiave del progetto, è molto apprezzato da Rangnick. Il Milan si aspettava un numero dieci che basa il suo gioco sulla qualità, ma da quando è arrivato, 2020 a parte, ha trovato soprattutto un esterno di quantità. Pioli lo ha rimesso nel suo ruolo, il ‘professore’ Ralf lo confermerà lì, dove si può esprimere meglio.
E davanti?
Davanti sarà il turno di Rafael Leao. Il portoghese dovrà dimostrare quello che vale e giustificare una spesa di oltre trenta milioni per averlo portato a Milano. Il salto richiesto è soprattutto mentale, perché l’ex Lille ha sempre fatto vedere che ha i colpi in canna, ma ha un gioco ancora lezioso e poco concreto. Peccati di gioventù, facili da correggere. Il professor Rangnick ci proverà.
E tutti gli altri? E Zlatan Ibrahimovic? E Ante Rebic? Solo per citarne alcuni. Con lo svedese sembra inevitabile la separazione dopo appena mezza stagione, mentre per il croato, come altri giocatori come Franck Kessie e Lucas Paquetá se ne riparlerà più avanti.