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Kalulu e la firma. Promessa mantenuta e atto di fede senza troppi giri di parole

Se il campo ha portato lo scialbo e triste pareggio di Cremona, nelle ultime ore le buone notizie arrivano dai rinnovi. Pierre Kalulu si è legato al Milan fino al giugno 2027. La firma e l’ufficialità sono arrivate nella giornata di oggi e il difensore francese guadagnerà due milioni di euro a stagione. Appena 22enne, il calciatore arrivato due estati fa dalla Primavera del Lione, è diventato in pochissimo tempo una delle colonne portanti del Milan. Arrivato da terzino destro, ha esordito da centrale difensivo e, proprio in quel ruolo, si è affermato in rossonero, diventando uno dei titolari inamovibili di Stefano Pioli. Kalulu, in realtà, è stato impiegato in tutti i ruoli della retroguardia milanista, sia a quattro che a tre, e non ha mai fatto mancare voglia, determinazione, impegno e prestazioni di qualità e livello. Nella scorsa stagione l’esplosione, la titolarità definitiva, complici gli infortuni di Kjaer e Romagnoli, e la coppia con Fikayo Tomori, diventata uno dei punti di forza del Milan. Un muro invalicabile, almeno nella seconda parte della scorsa stagione, che ha contribuito a riportare lo scudetto a Milanello dopo undici lunghissimi anni.

Kalulu quelle dichiarazioni e la firma

Milan: Pierre Kalulu - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan: Pierre Kalulu – MilanPress, robe dell’altro diavolo

La questione rinnovi in casa Milan, almeno negli ultimi anni, è diventato un argomento caldissimo, uno di quelli che divide opinione pubblica, addetti ai lavori, ma soprattutto i tifosi. L’attuale società e dirigenza, nonostante sia stata l’artefice principale del ritorno al successo del Diavolo, è stata criticata soprattutto per la gestione dei rinnovi. Gli addii di Donnarumma, Calhanoglu, Kessie e Romagnoli per fine contratto, senza far guadagnare un euro alla società, sono state scelte precise del Milan, ma allo stesso tempo, per molti, perdite di capitali importanti che avrebbero potuto creare valore e guadagno alle casse societarie. Ecco perché si fa un gran parlare delle questioni legate a Leao e Bennacer, soprattutto. Anche Pierre Kalulu faceva parte di quella lista, ma da oggi non più. “Voglio fare belle cose con il Milan e voglio restarci. Non c’è motivo di voler partire”. Sono queste le parole che il francese rilasciò ai margini di un’intervista ad Eurosport lo scorso 19 febbraio 2022. Detto, fatto. Senza troppe promesse e senza troppi giri di parole. Chi vuole il Milan lo dimostra, quindi, con le parole ma anche con i fatti.

Kalulu come Theo e Tomori. Le parole valgono ancora qualcosa

Milan: Fikayo Tomori, Pierre Kalulu (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Fikayo Tomori, Pierre Kalulu (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Kalulu è stato di parola, quindi, e ha giurato amore (quasi) eterno al Milan nonostante, almeno da quel che si dice, ci fosse un interesse del Paris Saint Germain nei suoi riguardi. Pierino, però, non ha voluto sentire ragioni e ha dimostrato tutta la sua gratitudine al club che lo ha preso senza nemmeno una presenza in prima squadra, ha creduto in lui, lo ha fatto crescere, diventare calciatore e uomo. Gratitudine e amore che prima di lui avevano dimostrato anche Tomori e Theo Hernandez, su tutti. Anche loro, come Kalulu, senza tante chiacchiere e giri di parole, ma semplicemente dimostrandolo con i fatti e con il rinnovo di contratto. Il Milan spera, e lavorerà su questo nei prossimi mesi, che questa possa essere anche la strada che decideranno di intraprendere Ismael Bennacer e Rafael Leao. Kalulu, intanto, ha dimostrato di essere di un’altra stoffa. Quella di Tomori e Theo, per intenderci, e non certamente quella di Donnarumma, Calhanoglu e Kessie. A differenza dell’ivoriano, che giurò amore eterno al Milan durante le Olimpiadi di Tokyo, e del portiere del Psg, tra stemmi baciati e dichiarazioni al miele, Kalulu ha mantenuto la promessa e ha dimostrato che le parole, a volte, contano ancora qualcosa.

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