HomeIn evidenzaIl Milan non segna più. Pioli, è arrivato il momento di cambiare?

Il Milan non segna più. Pioli, è arrivato il momento di cambiare?

Nelle ultime settimane, ma in realtà è un problema che si registra già da un paio di mesi, Mister Pioli ha un problema. Il Milan non segna più. O meglio, lo fa troppo poco. I numeri sono impietosi. Dieci gol nelle ultime dieci di campionato, sette nelle ultime otto (contando anche il derby di andata di Coppa Italia), tre nelle ultime cinque. L’ultima partita con più di una rete all’attivo risale al 19 febbraio nel match di Salerno, l’ultima gara in casa (Coppa Italia esclusa) con più di un gol risale addirittura al 6 gennaio e alla gara casalinga contro la Roma. Numeri che spiegano abbastanza esplicitamente i problemi in zona realizzativa dei rossoneri e che non possono più essere un caso. E, se nella prima parte di stagione la difficoltà principale era rappresentato dalle troppe reti subite, mentre l’attacco era il secondo della Serie A, dietro solo all’Inter, ora il problema è esattamente l’opposto. Nelle gare contro Empoli, Cagliari e Bologna, malgrado le avversarie non fossero di primissimo ordine, il Milan ha creato, ha aggredito gli avversari ma, tolta la gara in Sardegna, non ha costruito occasioni davvero pericolose e lampanti. La tenuta difensiva impressionante (il Milan non prende gol da fine febbraio) non è quindi accompagnata da una discreta fase realizzativa ed è davvero un peccato. Stefano Pioli deve trovare una soluzione affinché il Diavolo possa dire davvero la sua da qui a fine stagione in ottica scudetto.

Troppo prevedibili, Pioli deve cambiare per restare in corsa

Stadio San Siro MilanPress
San Siro – Milanpress, robe dell’altro diavolo

D’altronde Pioli ha più volte dimostrato, in questi due anni e mezzo al Milan, di non essere un tecnico integralista. Anzi. La sua migliore dote ed i maggiori meriti, infatti, possono essere riassunti proprio nell’intelligenza, la versatilità e la capacità di sapersi adeguare, cambiando a seconda della situazione e del contesto. Così come ad inizio 2020, dopo pochi mesi dal suo arrivo, passò dal 433 al 442, per poi virare sul 4231, il tecnico parmigiano ha saputo adattare i moduli agli uomini a disposizione, e non il contrario, e ha fatto della duttilità dei suoi calciatori la sua fortuna. La mossa di Frank Kessie trequartista a Napoli, tanto per citarne una, ma anche quella dell’inserimento di Brahim Diaz dopo mesi di panchina, con Calhanoglu esterno, a maggio scorso nella la gara di Torino contro la Juventus. Mosse vincenti, mosse che hanno fatto diventare imprevedibile e di difficile lettura la squadra rossonera agli occhi dei propri avversari che, molto spesso, sono rimasti spiazzati e non hanno saputo trovare la contromisura. Ora, la squadra sembra piatta, poco imprevedibile e di facile lettura. Tutto il contrario, insomma, di quello che è sempre stata durante il ciclo Pioli. Ed è per questo che ci aspettiamo una mossa, un cambiamento, un colpo che faccia saltare il banco e che dia, per l’ennesima volta, una faccia diversa e sfacciata al Milan.

Uomini o moduli, le opzioni di Pioli per cambiare il Milan

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Le opzioni sono due. O si cambiano gli uomini, o si cambia il modulo. Nel primo caso pare assai evidente come Brahim Diaz sulla trequarti e Junior Messias a destra non stiano dando quel quid in più alla squadra. Poco incisivi, poco brillanti, non riescono ad incidere e troppo spesso finiscono andando a sbattere sul muro eretto dagli avversari. Proprio per caratteristiche, forse, sarebbe meglio sfruttarli a partita in corso, per cercare di cambiare il corso degli eventi. Saelaemaekers e Krunic sono l’usato sicuro, giocatori dal rendimento mai eccelso, ma sempre ampiamente sufficiente e raramente deludente. Anche se si propenderà per un cambio modulo, in realtà, le opzioni potrebbero essere due. Un 442 che prevede Rafael Leao e proprio il belga larghi sulle fasce e liberi di accentrarsi per inventare, far saltare il banco e trasformare lo schema tattico in un 424 estremamente offensivo. In questo caso ci sarebbe l’inserimento di Ante Rebic che potrebbe giocare al fianco di Giroud (o Ibra), o agire alle sue spalle. Altra opzione, infine, potrebbe essere rappresentata da quel 433 che, in maniera un po’ mascherata, Pioli ha già adottato nel derby, a Napoli e contro l’Empoli (sia all’andata che al ritorno) con l’inserimento di Kessie, falso trequartista, ad agire davanti al duo Bennacer-Tonali. Un modulo che prevederebbe una punta centrale (Giorud o Ibra), con Leao e Rebic ad agire ai lati e alle spalle del centravanti, dando a loro la libertà di allargarsi e accentrarsi a seconda dei momenti del match. Soluzioni, scelte, opzioni. Il tutto è nelle mani di Pioli che siamo sicuri abbia già in mente la formula magica per risolvere l’ormai quasi atavico problema del gol.

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