HomeIn evidenzaSan Siro fischia Kessie in un momento così importante, era davvero necessario?

San Siro fischia Kessie in un momento così importante, era davvero necessario?

Dopo undici anni dall’ultima volta, il Milan si presenta a sette giornate dalla fine del campionato con un vantaggio rispetto alla seconda, e dunque in vetta alla classifica di Serie A. Il distacco, ad oggi, è di solo un punto sul Napoli e quattro sull’Inter, che deve ancora recuperare la sfida contro il Bologna, lo stesso Bologna che non ha permesso alla squadra di Stefano Pioli di vincere ancora, mantenendo il precedente vantaggio rispetto alle inseguitrici.

Fischiare Kessie era davvero necessario?

Il quesito principale di oggi rispecchia uno dei temi meno discussi ma su cui ci si dovrebbe concentrare in virtù del fatto che – a scanso di equivoci – tutto il mondo Milan dovrebbe remare dallo stesso lato per vincere lo scudetto: allenatore, giocatori, società, ma soprattutto tifosi. Il Milan, appunto, ad undici anni di distanza rispetto a quello scudetto strappato dal petto della squadra che l’anno prima aveva vinto tutto, si ritrova col muso davanti e padrone del proprio destino. Un destino che però, rischia di non essere così piacevole se tra i tifosi, si alzano i fischi nei confronti di un giocatore rossonero, qualsiasi esso sia.

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

È il minuto 70 di una partita che non vuole che saperne di sbloccarsi, e Stefano Pioli decide di mandare sul rettangolo di gioco Franck Kessie per sostituire Bennacer. Dalla Curva Sud Milano, e poi da quasi l’intero resto dello stadio, si è sollevata una bordata di fischi indirizzati al centrocampista ivoriano. Ma era così necessario, farlo adesso, vista la situazione, il momento, l’importanza della partita?

Fischiare Kessie dal minuto 70 del secondo tempo, sul risultato di 0-0, e ancor prima che facesse ingresso in campo, è tutto fuorché stare vicino a Pioli, ai ragazzi e al Milan. Dopo undici anni sei in testa alla classifica, in un momento così delicato della partita, della stagione, e quel gesto è totalmente fuori luogo, senza senso.

Il futuro è tutt’altro che un interrogativo, considerando che il centrocampista ivoriano è già promesso sposo del progetto Barcellona, ma il presente è ancora tutto da decidere, e seppur in piccola parte (che tanto piccola poi non è) dipende da tutti, anche dai sostenitori tra le mura di San Siro.

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