In questi giorni La Gazzetta dello Sport è tornata sul tema allenatore, sul quale forse mai quanto oggi la società sta valutando, ponendosi diverse riflessioni. La diatriba Boban-Gazidis che ha portato al licenziamento di Zorro, sembrava aver definitivamente avvicinato Rangnick al Milan, ma ci sono aspetti che al momento tengono a distanza il manager tedesco. Pensando ad un’estate “corta” per le cause di forza maggiore che tutti conosciamo, una filosofia di gioco completamente nuova sarebbe con ogni probabilità più complessa da interiorizzare.
Pioli al contrario ha dimostrato capacità di adattamento piuttosto rapide e questo ai piani alti è stato molto apprezzato. Il lato umano non si discute; l’esperienza shock di Astori alla Viola, ha posto in evidenza tutte le doti gestionali dell’attuale allenatore rossonero, mentre il modo in cui ha valorizzato subito Ibra e comunque saputo esaltare Bennacer e Theo Hernandez, sono pregi tattici. Non bene invece con altri singoli come Leao e Paquetà, investimenti poco redditizi ad oggi.
L’obiettivo di entrare o meno in Europa tuttavia resta cardine. E per i temi accennati prima, può tornare in auge Spalletti, esperto allenatore, capace spesso di portare le sue squadre in Champions League. Una figura navigata nel calcio italiano per quella che pare sarà una preparazione alla prossima stagione del tutti atipica. Può incidere qui il fatto che la UEFA stia rivalutando la sua posizione intransigente sui bilanci e quindi sul FPF? Sono settimane importanti per le strategie del prossimo anno, perché i campi sono vuoti, ma le trattative sono aperte.