Quando si cambia così tanti giocatori, c’è sempre quell’alone di mistero, quel dubbio legittimo su come questi possano incidere in un gruppo peraltro così fortemente rinnovato. La curiosità aumenta se si pensa che nessuno ha esperienza diretta con la Serie A, aspetto che potrebbe essere positivo perché gli avversari conoscono poco le loro caratteristiche, ma potrebbe anche rivelarsi negativo qualora l’ambientamento in Italia richiedesse troppo tempo.
C’è un capitolo che riguarda gli infortuni pregressi, che possono condizionare le prestazioni anche dopo diverso tempo dopo il recupero. Ad esempio Loftus-Cheek quando era in rampa di lancio ha saltato in pratica un’intera stagione 5 anni fa per la rottura del tendine d’Achille. Pulisic invece ogni anno da quando è passato al Chelsea ha avuto lunghi stop di almeno due mesi in sostanza tutte le stagioni. Essendo passato dal Dortmund ai Blues con grandi aspettative, i vari infortuni ad adduttori, caviglia e ginocchio, ne hanno tarpato l’ascesa.

Okafor e Musah essendo anche più giovani, hanno avuto molti meno acciacchi. Okafor a subito una frattura del metatarso recentemente, ma anche oggi in conferenza ha affermato di aver recuperato pienamente.
Il club ha cercato precisamente ognuno di loro per determinati motivi; Loftus-Cheek è il mediano box to box con tanti centimetri e chilogrammi che al Diavolo è mancato infinitamente dopo la partenza di Kessie. Pulisic e Okafor son giocatori duttili tatticamente, veloci e tecnici, e potranno spaccare le partite, un lusso che per anni il Milan non ha avuto. Mentre Musah ha corsa, ritmo ed esuberanza che saranno fondamentali sopratutto nell’attesa del rientro di Bennacer.

Ognuno dunque ha un suo trascorso. Alcuni tra di loro si sono già incrociati, tra squadre di club o nazionali. Quel che finora li accomuna è loro voglia di vestire rossonero. Sembra qualcosa di superfluo ma di questi tempi non è un concetto banale. La sensazione è che Loftus-Cheek e Pulisic possano a modo loro incidere da subito perché son calciatori con diverse stagioni alle spalle. Okafor e Musah forse avranno bisogno di un po’ più di tempo, ma hanno peculiarità che possono farli emergere. Il contesto dovrà far la differenza e per questo il club dovrà dar sicurezze e dimostrare solidità. Senza sarà complesso far bene per i tanti nuovi.
