Le indagini sulle curve milanesi si infittiscono sempre più, ma ogni giorno che passa spuntano delle nuove testimonianze che arricchiscono la storia e la rendono sempre più concreta.
A portare alla luce nuove vicende incriminanti ci ha pensato la Repubblica, che ha riportato le parole di uno steward che lavora ai tornelli di San Siro e ne ha visto di tutti i colori. Ecco le parole del ragazzo:
“Ho visto due persone entrare insieme nel tornello numero 11, ho bloccato il secondo ragazzo e ho cercato di accompagnarlo verso l’uscita, ma sono stato bloccato da una persona alle mie spalle. Mi ha afferrato dal braccio sinistro strattonandomi con violenza ed è riuscito a farmi perdere la presa del ragazzo privo di biglietto che avevo bloccato, permettendogli di entrare“. A questo punto in suo soccorso arrivano i suoi colleghi ed un ispettore di Polizia, ma dopo la calma “mi ha tirato prima uno schiaffo e subito dopo un pugno al viso. In un attimo io con i miei colleghi ci siamo trovati circondati all’angolo”.
“È uno dei leader della Curva Sud – continua a spiegare il ragazzo – che ha il potere decisionale su chi deve o meno entrare all’interno dello stadio senza titolo d’accesso. Si avvicina a noi in servizio o direttamente al nostro responsabile indicando la persona nel tornello da non bloccare. Questa è una delle consuetudini concesse dalla società agli organi di controllo. In modo da evitare delle problematiche di ordine pubblico. Pensate che dall’ingresso numero 14, dove svolgevo il mio servizio in precedenza, entrano dalle 100 alle 200 persone sprovviste di titolo, sia con il sistema della doppietta ai tornelli che con l’accesso riservato al personale di servizio con il cosiddetto “trenino”“.
Un’altra scena, invece, si è verificata in occasione di Milan–Psg di un anno fa, quando una coppia cerca di entrare ma lo steward nega l’accesso alla ragazza. Così “interviene questo qua, tutto atteggiato, romano poi oltretutto… e mi dice che devo uscire, replico dicendo che sarà lui quello ad uscire prima, ma fu li che mi minacciarono di farmi perdere il lavoro“. Fu così che la ragazza entrò e lo steward che si era messo in mezzo venne spostato in un altro settore.