L’ex storico giocatore del Milan Gianni Rivera ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta dello Sport pubblicate questa mattina. Le sue parole sui rossoneri, su Leao ed il futuro:
Il Milan ieri e oggi: “Mi sono seduto al tavolo a 20 anni. Mi sono alzato a 36, ancora affamato, ma vincendo tanto. Il Milan è stata una grande, bellissima parte della mia vita. Oggi non conosco i piani del Milan, non so i loro programmi. Non chiedetemi pronostici sullo scudetto, non voglio fare brutte figure”.
Su Leao: “Ora la numero 10 conta meno di allora, perché tutti possono mettere qualsiasi numero. Poi una volta l’ho vista indossata da un portiere. Il mondo è cambiato”.
Su Berlusconi: “Perché non ho legato con lui? Perché non me l’ha permesso. Perché considerava tutti al suo servizio e nessuno alla sua altezza”.
L’addio di Mancini: “Mi ha colpito il modo in cui se ne è andato, con una pec. Io CT? Dopo Ventura, si sono opposti a me. Ne avevo parlato con Costacurta, allora vice commissario FIGC, ma mi aveva detto che non avevo esperienza. Aveva ragione, non avevo mai giocato a calcio. Se mi chiamano ora, vado subito. Sono qui, sono libero”.