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Ma, ma mai come ora il Milan ascolti il suo popolo. Facciamo (anche) nostro l’appello della Curva Sud

Il rapporto tra una squadra e il suo tifo organizzato è legato a logiche sempre molto singolari. Non è mai facile definire quale sia il confine di ascolto rispetto agli appelli lanciati dagli ultras, ma il Milan in questi ultimi anni ha dimostrato di sentire e di capire lo stato d’animo di questa frangia di popolo rossonero. Lo ha fatto nel 2021, quando i prezzi dei biglietti per le partite di Champions League, al ritorno nella competizione, furono accolti con grande clamore per via delle cifre troppo elevate. Risultato? Il passo di indietro dell’allora amministratore delegato Ivan Gazidis e la revisione del costo dei tagliandi.

Tutto questo può essere visto come un esempio dall’attuale proprietà, dall’attuale dirigenza anche per quel che riguarda il discorso riguardante il nuovo allenatore. I social non rappresentano il tifo intero, la Curva Sud non rappresenta il tifo intero, ma sono un termometro fondamentale dell’umore di un popolo che sta soffrendo già per altre situazioni (la stagione in corso). L’insegnamento dell’ex dirigente sudafricano dovrebbe essere fatto proprio anche dal suo successore nel ruolo, Giorgio Furlani, uno dei tre componenti del “team di lavoro” a capo dell’area sportiva. Sì, perché la protesta contro le voci su Julen Lopetegui è fondata. E sì, perché la richiesta di essere ambiziosi e puntare su un uomo come Antonio Conte è altrettanto fondata.

Mai come in questo momento il Milan si trova dinanzi ad un bivio: ascoltare il proprio popolo o scontrarsi senza sapere quali possano essere le conseguenze nell’ambiente (e nel caso quelle di campo). Come redazione di una testata giornalistica, le discussioni sono sempre animate da spirito critico e spesso vedute differenti. Ecco, non è questo il caso. In questo momento denoto una presa di coscienza comune e unanime di una necessità: un cambio di passo. Un’opinione che va di pari passo con quella della Curva Sud.

Il rispetto per un professionista come Lopetegui è massimo, ma al contempo sono evidenti le problematiche che si verrebbero a creare, così come lo storico del tecnico spagnolo. Al contempo è evidente la capacità di Conte di navigare in situazioni complicate e in ambienti in cerca di riscatto, nonché l’abilità a risvegliare lo spirito di una squadra che mai come a Roma, nel ritorno dei quarti di finale di Europa League, è sembrata sfilacciata e senz’anima.

In passato il fondatore e managing partner di RedBird Gerry Cardinale si è detto volenteroso di essere un Silvio Berlusconi 2.0, con ambizione e passione. E spesso l’amministratore delegato Giorgio Furlani si è detto primo tifoso rossonero, proprio come lo era Adriano Galliani, sempre in quel ruolo. Per questo suggeriamo un breve ripasso della storia e di quanto accadde nel 2001, quando il duo che ha segnato un’epoca per il Milan si affidò a Carlo Ancelotti, prima che quest’ultimo firmasse per il Parma. La pazienza di Antonio Conte non sarà eterna e c’è da agire prima che qualcuno, il Napoli, lo convinca. Ascoltare e agire: essere ambiziosi comporta anche questo, caro vecchio Milan.

Curva Sud Milanello - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Curva Sud Milanello – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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