Una lunga pausa invernale così non si era mai vista. Il Mondiale in Qatar ha mischiato tutte le carte in tavola ed ha trasformato i freddi mesi di novembre e dicembre nei caldi giugno e luglio. I mesi in cui si inizia il ritiro, la preparazione e si comincia a scaldare il motore per la nuova stagione. Già perché sarà una vera e propria nuova stagione quella che partirà nei primissimi giorni del 2023.
Stop di due mesi da cui il Milan può trarne però giovamento. Sia a livello numerico – sono diversi gli infortunati da recuperare – che dal punto di vista tattico. Le ultime partite, vuoi per la stanchezza, vuoi per gli impegni troppo ravvicinati, vuoi per gli assenti, non sono state le più brillanti della gestione Pioli.
Un lungo intervallo per rimettere in ordine i giocatori ma soprattutto le idee. Il primo punto riguarda il recupero degli infortunati. Saelemaekers è tornato oggi in gruppo e si può di nuovo considerare a disposizione. Maignan e Calabria avranno più tempo per guarire dai rispettivi infortuni ed anche per loro si profila un rientro graduale ma comunque in linea con la ripresa del campionato. Per Florenzi due mesi vuoti possono far numero ed entrare nel giro di quei cinque che inizialmente erano previsti per il pieno recupero. Kjaer e Origi con un lavoro graduale possono superare con calma i piccoli acciacchi fisici che non gli danno tregua da inizio stagione. E poi c’è lui. Zlatan Ibrahimovic. Anche per Ibra il recupero era lungo ma due mesi senza campionato diminuiscono sicuramente il numero di partite che lo svedese aveva depennato dal suo calendario.
E come si fa durante i ritiri estivi, anche in questo invernale c’è tempo per esperimenti ed inserimenti negli schemi che Pioli e il suo staff preparano meticolosamente. Le amichevoli in programma – si comincia già domani a Milanello contro il Lumezzane – faranno il resto. Per cominciare già a riassaggiare il campo. E qui entra in gioco il secondo punto, quello tattico. Il 10 dicembre si partirà tutti (quelli a disposizione) per Dubai. Un ritiro come ai vecchi tempi per una preparazione che al sole e al caldo degli Emirati assume di più una parvenza dei classici pre-campionati. Chi più di tutti ha bisogno di resettare e ripartire, è Charles De Ketelaere. Il belga, arrivato i primi di agosto, ha avuto solamente qualche giorno per entrare a pieno regime nel gruppo e negli schemi. Troppo poco per un ragazzo giovane che viene da un altro campionato.
Il Mondiale non lo ha fortificato, anzi. L’eliminazione del Belgio ed i suoi 15 minuti complessivi su 270 potrebbero averlo reso ancora più fragile, ma il fondo del barile è stato quasi completamente raschiato. Ora si può solo risalire. CDK si aggregherà al gruppo già a Dubai dove dovrà mettersi a lavoro per dare una svolta ad una stagione che è partita male ma che si può aggiustare.