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Il paradosso di una società ed il compromesso per lo stadio: adesso tutti i tasselli sono al loro (non) posto

Un’altra delusione. Se così la si vuole chiamare. Un po’ come un’operazione di mercato imbastita, trattata, tra alti e bassi, vicinissima, ma poi sfumata. Per qualche dettaglio, che sia di grande o piccolo conto, come quello economico. La questione stadio in casa Milan tiene banco da tanto, tantissimo tempo. Ed ora sembra scivolare via.

Un impianto di proprietà, abbiamo sentito dire e sosteniamo tutti, sta alla base per il futuro di una società. Aumento dei ricavi, sponsor, eventi, diritti, infrastrutture. Insomma, una vera e propria cittadella sportiva tutta tua che poi, vuoi o non vuoi, si riflette a livello di campo e risultati. Non è un caso che la Juventus abbia iniziato a vincere non appena ha inaugurato il nuovo stadio. E noi ne conosciamo direttamente le conseguenze.

Questione stadio: è l’ennesimo passo falso di questa società?

Ciò che però, forse più di ogni altra cosa, non va giù ai tifosi è l’ennesimo fallimento da parte della società. Chiamarlo così non è un’esagerazione ma è guardare in faccia la realtà. O quantomeno provarci. Una propaganda che va avanti da tanti anni, l’acquisto dei terreni, il progetto, l’accordo di programma, per poi tornare indietro sui propri passi e come un fulmine a ciel sereno scoprire che si è fatto dietrofront. I costi troppo alti alla base della scelta, ma anche qui – se vogliamo tornare a fare una metafora calcistica – come per la vicenda Zirkzee, come si fa a pensare che il prezzo si sia scoperto solo alla fine?

E allora qual è il reale motivo per cui si sta abbandonando la pista nuovo stadio e si va sempre più verso una continuazione della condivisione della casa con l’Inter? Su due piedi non riusciamo a dare una soluzione, e probabilmente neanche la società. È un tema molto complesso da affrontare, eppure qualcosa è successo. E per ovviare adesso si cerca un compromesso.

Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con il sindaco di Milano e si discuterà del progetto che riguarda la ristrutturazione di San Siro, questa volta però l’impianto dovrebbe passare di proprietà ai due club e quantomeno tamponare delle eventuali perdite economiche che sarebbero derivate dall’avere ancora una volta e per chissà quanto tempo lo stadio in affitto.

Un’altra ipotesi al vaglio – che però non sembra poi così percorribile – è quella di trasferire i colori rossoneri ma anche quelli nerazzurri a San Donato. Sì, proprio quella che doveva essere la nuova casa del Diavolo. Ma se prima risultava difficile gestire, per il Comune di San Donato, una partita o poco più ogni due settimane, figuriamoci un evento ogni tre giorni, con anche l’Inter che giocherebbe le sue partite lì.

Alla fine la soluzione si troverà con il caro e vecchio Meazza che sarà si ristrutturato ma che non cesserà la propria centennale attività. Con proprietari diversi, questa la vera novità, ma con tante altre cose che resteranno al proprio posto. Il solito compromesso all’italiana. Ed anche questa volta, forse l’ennesima, ne va della credibilità di una società. Adesso forse per davvero tutti i tasselli sono al loro (non) posto.

Stadio San Siro - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Stadio San Siro – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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