Restano fresche le immagini del 23 novembre 2024. A San Siro si gioca un match pieno di aspettative, perché la rincorsa alla Champions League è ancora ricco di sorprese. Il Milan ospita la Juventus, settima contro sesta…per poi vedere uno 0-0 con degli highlights da 2 minuti esagerando. Poche conclusioni, poca tensione, poco tutto. Una delle partite più brutte di entrambe le squadre in questa stagione.
Si gioca però la stessa sfida, a distanza di 41 giorni, in altre condizioni. C’è la Supercoppa Italiana a Riyadh, e la semifinale tra la vincente della Coppa Italia e la seconda arrivata in Serie A nella scorsa annata sportiva deve valere leggermente qualcosa di più. Anche perché poi a conti fatti qualcuna dovrà pur vincere e qualcun’altra perdere, altro che pareggio.
Come poi ribadisce Sergio Conceicao, l’unico volto nuovo in questa partita. Il nuovo allenatore rossonero ha dichiarato in conferenza stampa di aver visto la 13° gara del campionato attuale, commentando: “Ho visto due squadre che avevano più paura di perdere che voglia di vincere. Ci sono da entrambe le parti giocatori forti e di qualità, domani dobbiamo fare bene guardando comunque la parte difensiva“.
E allora si deve scendere in campo con gli stimoli delle prime volte, perché la preparazione del portoghese sarà pur durata poco, ma la rigidità degli allenamenti porteranno ad un effetto, si spera, pressoché immediato. D’altronde è il periodo clou della stagione (forse un po’ tardi per il cambio di allenatore), e se non si parte con nuove idee, energie fresche e, soprattutto, voglia rinnovata, allora la prestazione scadente della Scala del Calcio vedrà un sequel.
Si gioca tutto sui nervi anche dal lato bianconero, occhio. Perché sì, il Milan potrà godere della scossa di Mister Conceicao, ma la Juventus ha proprio la necessità di ribaltare una stagione imprevedibile alla vigilia. Non doveva essere la grande delusa, ma la Vecchia Signora sta vivendo leggermente in parallelo il cammino del Diavolo (si parla di pareggite qui), e la Supercoppa Italiana è la grande opportunità per ambire a un trofeo negli ultimi sei mesi che, ad oggi, si prospettano da zero titoli.
E allora mettiamo in campo questa voglia di fare. Il pubblico arabo non vorrà mica vivere la stessa brutta pubblicità del calcio nostrano vista poco meno di due mesi fa, no?


