La storia di crescita e trasformazione di un uomo che è partito dai sobborghi fino ad arrivare al successo. Il calcio è stato la liberazione di Zlatan Ibrahimovic da un ambiente difficile: il suo notevole talento e la fiducia in se stesso lo hanno catapultato contro ogni probabilità ai vertici del calcio internazionale, portandolo a giocare in squadre come l’Ajax Amsterdam, la Juventus, l’Inter, il Milan, il Barcellona, il Paris Saint-Germain e il Manchester United.
Il fuoriclasse svedese ancora oggi continua a dare spettacolo nel rettangolo verde e Zlatan di Jens Sjögren ci permette di conoscere meglio l’infanzia e l’adolescenza del calciatore. Interpretato dai due giovani attori Dominic Andersson Bajraktati e Granit Rushiti, Ibrahimovic viene ritratto a tutto tondo, la persona prima del calciatore, tratteggiando il suo mondo e il suo passato fatto anche di difficoltà e di colpi di testa.
Zlatan è tratto dall’autobiografia Io, Ibra scritta dallo stesso attaccante insieme a David Lagercrantz, e la trasposizione cinematografica non risulta pomposa. Il regista pone l’accento sul rapporto speciale tra Zlatan e il padre, interpretato da Cedomir Glisovic, ma non dimentica alcuni passaggi storici della sua infanzia, come le sanguinose guerre jugoslave o i pregiudizi nei confronti della sua origine slava e proletaria. Gli amanti del calcio apprezzeranno le sequenze dedicate alle trattative tra Mino Raiola (Emmanuele Aita) e Luciano Moggi (Duccio Camerini) e al primo incontro tra Ibra e il suo storico agente.
Non manca qualche difetto qua e là, naturalmente, ma Zlatan è una storia di formazione genuina, di riscatto e di gloria, il viaggio dell’eroe in un percorso pieno di ostacoli, superati brillantemente grazie all’ausilio del talento. Un film per milanisti, calciofili e non solo: la storia è universale e può catturare l’attenzione di tutti. Anche perché il gol fatto da Ibra in Ajax-Nac Breda nel 2004 non può che far innamorare ogni spettatore…