L’allontanamento di Maldini e Massara e l’ingresso negli stessi ruoli da parte di Furlani e Moncada ha aperto nuove strade ad un Milan capace di cedere un pezzo pregiato come Sandro Tonali alla cifra di 80 milioni di euro, per poi operare per il necessario rinforzo di una rosa che la scorsa stagione ha fatti troppa fatica.
L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport analizza nel dettaglio le operazioni in uscita ed in entrata di un Milan che sì, di certo spende tanto, ma che opera ponderando ogni scelta senza sborsare più di quanto sia possibile fare.
In questa sessione di calciomercato, il Milan ha fatto la più dispendiosa campagna acquisti dal 2017 ad oggi. Con una discriminate importantissima: tanti milioni investiti ma con differenti modi di operare, soprattutto rispetto al lavoro svolto dal duo Fassone-Mirabelli. Colpi onerosi e spese ingentissime; le stesse spese che quel Milan non poteva assolutamente permettersi, e che alla lunga ha rischiato di pagare a caro prezzo.
Ecco allora le differenze. Questa è la sessione di mercato più dispendiosa degli ultimi sei anni, ma stavolta è un Milan che agisce ed opera con criterio, e che non si azzarda a fare il passo più lungo della gamba.
