A bocce ferme ed a mercato chiuso si possono iniziare a fare le prime riflessioni sulla rosa a disposizione di Stefano Pioli per il resto della stagione, o almeno fino a gennaio. La sessione estiva ha dato all’allenatore emiliano due sicurezze su tutti: il rinnovo di Ibrahimovic e l’acquisizione a titolo definitivo di Ante Rebic. Gli innesti aggiuntivi hanno reso la reso più profonda e consolidata, ma si è rimasti con l’amaro in bocca per alcune situazioni, forse gestibili in altra maniera (Bakayoko e difensore centrale).
Le assenze di questa prima fase di stagione hanno posto l’interrogativo: la rosa è davvero completa? Se così non fosse, c’è solo un modo per rimediare: attingere alla lista di svincolati alla ricerca di profili funzionali. Ecco perché da qui in poi potrete trovare un’analisi su un’ipotetica top 11 di giocatori senza contratto (modulo 4-2-3-1).
Subasic; Abate, Garay, Yanga-Mbiwa, Asamoah; Romulo, Imbula; Borini, Kagawa, Mandzukic; Pato.
Analisi top 11 svincolati: reparto arretrato
Partendo dal portiere, Danijel Subasic è un profilo di grande esperienza e vicecampione del mondo nel 2018. Il croato ha difeso i pali del Monaco per 7 stagioni, garantendo una discreta sicurezza ed una buona leadership. Non è il ruolo in cui il Milan ha bisogno di rinforzarsi, vista la presenza di Gigio Donnarumma e dei sostituti Ciprian Tatarusanu ed Antonio Donnarumma, tuttavia lo menzioniamo per necessità di completamento della formazione.
In difesa il discorso da fare è ben più ampio. Sulle fasce troviamo due giocatori che hanno un legame particolare con Milano. Infatti troviamo Ignazio Abate e Kwadwo Asamoah, il primo ex rossonero ed il secondo ex nerazzurro. Abate, dal canto suo, la sua esperienza con la maglia del diavolo l’ha già avuta, condita da momenti negativi ed altri più positiva (viene da pensare all’esperimento di difensore centrale con Gattuso). Asamoah, invece, è fresco di rescissione con l’Inter e, a differenza del terzino destro italiano, potrebbe essere una buona soluzione per quel che riguarda l’out sinistro. Il Milan si è appena privato di Diego Laxalt che era la prima alternativa a Theo Hernandez, ma non l’ha sostituito. L’idea è quella di adattare Calabria o Dalot, ma come indicato dal verbo, sarebbe un adattamento. Da qui potrebbe nascere l’ipotesi di fiondarsi sull’esperto terzino ghanese, che sarebbe una validissima alternativa al francese.
Al centro della difesa, invece, troviamo Ezequiel Garay e Mapou Yanga-Mbiwa. E’ pacifico che, per quel che riguarda i difensori centrali, qualcosa manchi, perché le alternative ad Alessio Romagnoli e Simon Kjaer non sono di primo rango. Gabbia, Musacchio e Duarte non garantiscono sicurezza, per questo si spera che le condizioni fisiche di Kjaer possano mantenersi buone, almeno fino all’anno nuovo. In questo senso, l’argentino potrebbe rivelarsi una buona alternativa d’esperienza sulla scia di Asamoah sulla sinistra. L’unico dubbio è sulla sua tenuta fisica, perché, come Kjaer, si tratta di un giocatore fragile ed il rischio infortunio è sempre nell’aria. Il difensore francese, invece, non convince affatto, nonostante abbia già avuto esperienza in Serie A. Il suo rendimento al Lione non è stato dei migliori e, a quel punto, meglio tenersi quello che già si ha a disposizione.
Analisi top 11 svincolati: la mediana e la trequarti
Il discorso da fare sulla mediana e sulla trequarti è diverso da quello della difesa. Il Milan, per quel che concerne la trequarti, si è rinforzato con due nomi su tutti che sono Brahim Diaz e Jens Petter Hauge. A loro si aggiungono gli acquisti a titolo definitivo del già citato Rebic e di Alexis Saelemaekers. In questo modo si andrebbero a formare le seguenti coppie: Castillejo-Saelemaekers, Calhanoglu-Brahim Diaz, Rebic-Hauge. A loro bisogna aggiungere il jolly Rafael Leao che può occupare il ruolo di esterno sia di destra che di sinistra, privilegiando quest’ultimo.
I tre nomi della trequarti sono Borini, Kagawa e Mandzukic. Per il primo sarebbe un ritorno a distanza di poco tempo dalla sua dipartita. Borini, con il Milan, ha ricoperto la bellezza di 7 ruoli nel corso della sua esperienza: terzino destro, esterno in un centrocampo a 4 o a 5, esterno d’attacco, sia a destra che a sinistra, mezzala di centrocampo, centravanti e seconda punta. Da questo dato possiamo ricavare una delle sue peculiarità, ovvero la duttilità mista allo spirito di sacrificio. In tal senso, in una stagione che si preannuncia complicata per via della pandemia in corso, Borini potrebbe rivelarsi una risorsa importante in caso di emergenza. Un’altra freccia da spezzare a suo favore è la capacità di fare gruppo, sia per la sua conoscenza oculata della lingua inglese, sia per la sua personalità. Il profilo forse meno interessante dei tre è quello di Shinji Kagawa, trequartista giapponese ex Borussia Dortmund. In quel ruolo ci sono già Calhanoglu e Brahim Diaz e difficilmente verranno scalzati. Per quel che riguarda Mario Mandzukic invece, il croato sarebbe la riserva perfetta in attacco. In questa formazione lo abbiamo inserito sulla fascia sinistra, ruolo che Allegri gli fece fare alla Juventus, tuttavia la sua utilità potrebbe essere riscontrata nel ruolo di vice-Ibrahimovic. L’esperienza, lo spirito e la personalità del croato farebbero molto comodo in assenza del vero leader della squadra.
Per quel che riguarda la mediana, invece, i due giocatori scelti sono Romulo e Giannelli Imbula. Si tratta di due nomi che non scaldano particolarmente il cuore, ma sono probabilmente le due soluzioni migliori nella schiera degli svincolati. Entrambi contano un’esperienza in Serie A, il primo con diverse maglie, mentre il secondo solamente una breve parentesi con quella del Lecce. A favore di Imbula c’è la carta d’identità, infatti il centrocampista congolese vanta l’età di 28 anni. Ad oggi, però, il quarto centrocampista a disposizione, Rade Krunic, offre molta più sicurezza e per questo difficilmente potrà essere un profilo scelto per rinforzare il reparto dei centrocampisti.
Analisi top 11 svincolati: l’attacco e le conclusioni finali
In parte abbiamo già parlato di una soluzione per l’attacco rossonero, quella che porta il nome di Mario Mandzukic. L’altro nome è uno romantico, quello di Alexandre Pato. Per il papero sarebbe un ritorno in rossonero, dopo tante indiscrezioni susseguitesi negli ultimi anni. Ciononostante il grande punto di domanda sta sulla sua tenuta fisica e sul fatto che non calchi un campo europeo da inizio 2017. A parità di possibilità, quindi, sarebbe più adeguato ed utile il croato rispetto al brasiliano.
I nomi che più possono tornare utili alla causa rossonera sono sostanzialmente 3: Asamoah, Borini e Mandzukic. Cosa può frenare una loro acquisizione? In primis la loro età, perché contano tutti più di 29 anni. In secundis la richiesta di ingaggio. Il Milan, infatti, sta applicando una politica di risparmio sul monte ingaggi e piano piano è riuscito ad abbassarlo e renderlo più sostenibile. E’ quindi questo il caso di sbilanciare nuovamente tutto? Le conclusioni le prenderanno i dirigenti rossoneri, che sono sempre al lavoro per riportare il Milan al vertice del calcio nazionale ed internazionale ed in tal senso hanno escluso quest’opportunità.