HomePrimo PianoIl Milan sta ritrovando un'altra certezza, Alessio Romagnoli: prestazioni e mentalità

Il Milan sta ritrovando un’altra certezza, Alessio Romagnoli: prestazioni e mentalità

Nel giugno 2018 rinnovò il contratto in un periodo nel quale pochi altri giocatori l’avrebbero fatto. Era ancora il Milan cinese, c’erano ancora Fassone e Mirabelli, ma Alessio Romagnoli giurò fedeltà alla causa rossonera. Una scelta all’apparenza facile, ma che ripercorrendo le vicissitudini di quegli anni, che oramai paiono secoli lontani (sono passati soltanto due anni e mezzo), fanno di questa una decisione coraggiosa. Le voci sul suo futuro si susseguivano, interessava a diversi club stranieri, anche molto importanti.

Da quel momento, passarono giusto 2 mesi e divenne capitano del Milan. Gattuso e la società lo scelsero come portabandiera. Alti e bassi fino ad arrivare al 2021. Torna di moda la questione rinnovo: il numero 13 andrà in scadenza nel giugno 2022, ma lo si vuole blindare prima, onde evitare casi come quelli di Calhanoglu e Donnarumma. Nel frattempo il focus è sul campo, sul primo posto in campionato e la sua difesa.

Romagnoli - MilanPress, Robe dell'altro diavolo
Romagnoli – MilanPress, Robe dell’altro diavolo

La stagione iniziata non benissimo: c’è voluto un po’ per carburare

Diciamocelo, l’inizio di stagione non era stato dei migliori. O meglio, un buon derby per una buona parte dell’incontro, sempre preciso ed aggressivo in marcatura su Lukaku. Poi sul lungo lasciò intravedere alcune lacune, giustificabili con la preparazione ritardata causa infortunio e che si trattasse della prima gara dell’annata. Poi alcune sbavature, anche grandi: prima l’Udinese, poi il Lille. Due rigori causati che hanno macchiato la sua partenza. Nuovo infortunio, questa volta meno grave. La sosta lo ha aiutato a recuperare e poi il tour de force di novembre-dicembre, il primo gol della stagione contro la Fiorentina, l’esultanza polemica e liberatoria.

Altra nota dolente: i cartellini gialli. Chiaramente, un difensore può andare incontro a sanzione, è da mettere in conto ciò. Detto questo, però, 5 ammonizioni nel giro di 7 partite sono un po’ troppe, soprattutto se si va a vedere in che partita è mancato causa squalifica: il tracollo in casa contro l’Atalanta. Il primo gol della Dea è causato proprio da un errore in marcatura del suo sostituto, Pierre Kalulu. Al di là di tutto questo, che va comunque contestualizzato in un momento in cui i direttori di gara hanno avuto il cartellino facile con lui in alcuni casi, le prestazioni sono cresciute mano a mano che le partite passavano. Cos’è cambiato?

Sicuro, attento e malizioso: il Milan ritrova Romagnoli

Sicurezza, attenzione e malizia. Non che Romagnoli non avesse messo in campo queste qualità prima di quest’ultimo periodo, ma lo faceva alternandole e mai insieme. Quando c’era la malizia, mancava qualcos’altro e così via. Nelle ultime uscite, tra Torino due volte, Cagliari, Inter e Bologna, il capitano rossonero è riuscito nell’intento di riempire le sue gare di queste tre caratteristiche. Sicurezza negli interventi, negli anticipi; attenzione alla linea difensiva, attenzione agli interventi in area ed ai cross avversari; malizia nel duello con l’avversario, nello spostarlo quel tanto che basta, senza commettere infrazione. Tutto fatto “con mestiere“, quasi come avesse acquisito maggiore consapevolezza, o forse continuità di rendimento.

Una notizia positiva per il Milan, che sta ritrovando un suo teorico pilastro, ma notizia positiva anche per lui, in vista dell’Europeo di quest’anno. Se poi dovesse arrivare presto anche la firma sul nuovo contratto… per il momento accontentiamoci di una delle migliori versioni di Romagnoli da quando è arrivato in rossonero.

Milan: Alessio Romagnoli - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Alessio Romagnoli – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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