In silenzio, senza proclami, il Milan ha messo a segno due rinnovi importanti in vista dei prossimi anni. Qualche settimana fa è toccato a Saelemaekers, ieri a Simon Kjaer. Due pilastri della rosa rossonera che rimangono saldamente alla corte di Stefano Pioli.
MILAN, I RINNOVI TRA MILLE DIFFICOLTA’
Un problema non da poco quello dei prolungamenti di contratto che dalle parti di Milanello risuona sempre come un allarme, viste le precedenti esperienze con Donnarumma e Calhanoglu ed i noti problemi sorti con Franck Kessie. Il Milan con i rinnovi infatti non sembra avere un ottimo rapporto ed il fantasma del parametro zero è sempre dietro l’angolo. La situazione più preoccupante è sicuramente quella di Kessie. Il centrocampista ivoriano ha tante richieste dall’estero (Paris Saint-Germain su tutti) ed a proposito di richieste, le sue e quelle del suo procuratore sembrano essere proibitive. Dai 2,2 milioni attuali che percepisce, Kessie vorrebbe salire a 6-7 ma il Milan sembra fare muro per un discorso di sostenibilità che Maldini e Gazidis predicano da tempo. Le distanze sono ampie e, nonostante i proclami di quest’estate, si va sempre più verso un divorzio.
Da chi il Milan non intende assolutamente – e non deve – divorziare è invece Theo Hernandez. Il contratto del terzino scadrà nel 2024 ma i rossoneri devono iniziare a lavorare già da ora per imbattersi in situazioni scomode vista la crescita esponenziale di un giocatore che è considerato tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Al momento Theo guadagna 1,5 milioni di euro, cifra che dovrà aumentare per forza per riuscire a respingere gli attacchi dei top club interessati a lui specie dopo le ottime prestazioni anche con la Nazionale. Un adeguamento per stare più tranquilli potrebbe essere la soluzione più giusta. Capitolo Romagnoli: il capitano è in scadenza il prossimo giugno ed anche per lui il rischio di perderlo a zero c’è. La scuderia – di Raiola – non è delle più rassicuranti ma da parte del difensore sembrerebbero essere arrivate delle aperture. Gli attuali 5 milioni più bonus (l’ultimo anno potrebbe arrivare facilmente a 6) sono uno scoglio che pare insormontabile ma un adeguamento – questa volta al ribasso – potrebbe rappresentare la soluzione giusta per entrambe le parti. Il Milan riflette ma soprattutto continua a lavorare, il toto-nomi è partito e la domanda sorge spontanea: chi seguirà le orme di Kjaer e rinnoverà il suo contratto?
