Dopo l’emozionante parentesi dei sorteggi dei quarti di finale di Champions League, il Milan deve rimettere gli occhi sul campionato e ad attenderlo vi è l’Udinese di Andrea Sottil, in una gara che si preannuncia tutt’altro che semplice. La vera novità di questa partita è certamente quella della titolarità di Ibrahimovic che lo vedrà essere l’unica punta supportato da Brahim Diaz e Leao, dove quest’ultimo agirà come seconda punta.
La storia tra Leao e Ibra ha radici molto profonde poichè nasce l’11 gennaio del 2020 a Cagliari, la prima vera partita che i due giocarono insieme, proprio come prima e seconda punta, dove tra l’altro segnarono entrambi regalando ai rossoneri la vittoria per 0-2. Il portoghese, fino a quel momento, non aveva mai brillato particolarmente e al di là di qualche spunto che faceva intravedere grandi qualità, la discontinuità è sempre stata il suo marchio di fabbrica. L’arrivo di Zlatan ha cambiato completamente le cose, in quanto al suo arrivo ha deciso di prendere sotto la sua ala protettiva il giovane portoghese cercando di svezzarlo e dandogli maggiore personalità, intravedendo in lui enormi capacità.
La storia tra i due ha avuto un esito positivo poichè Leao è diventato un calciatore determinante per il Milan, crescendo in maniera smisurata. Ibra nel frattempo ha avuto molti infortuni che lo hanno costretto a stare out tante gare, ma sempre riuscendo a dare il proprio contributo alla squadra in ogni momento. Leao, dal canto suo, è straordinariamente migliorato in termini di apporto alla squadra e i successivi due anni ha fatto vedere tutte le sue grandi potenzialità arrivando perfino alla vittoria dello Scudetto.
Oggi i due si troveranno nuovamente insieme dopo tanto tempo sullo stesso terreno di gioco, ancora una volta nelle stesse posizioni di quando hanno iniziato, come un padre e un figlio che si ricordano del proprio passato e desiderano ripercorrerlo. Le cose però sono cambiate poichè Leao si può dire, vedendo il processo di maturazione fatto, sia diventato quasi il trascinatore dello svedese che all’età di 41 anni non può più contare sull’aspetto fisico e atletico, ma soltanto su quello mentale.
In una gara difficile e fondamentale per il proseguo della stagione i due attaccanti si ritrovano ricostruendo un legame partito ben 3 anni fa.
