Sono trascorsi 263 giorni dall’ultimo Milan-Lazio giocato a San Siro, ma sembra essere passata un’eternità. Il 23 dicembre 2020 la squadra di Pioli riuscì a superare i biancocelesti solo al 92esimo grazie al colpo di testa di Theo Hernandez, in una partita dalle due facce in cui i rossoneri dopo un ottimo primo tempo, soffrirono il ritorno della squadra allora allenata da Simone Inzaghi. Il gol del terzino francese permise ai rossoneri di chiudere il 2020 in testa alla classifica e, anche se le ambizioni al titolo scemarono con il passare delle giornate, questa partita rimane uno dei momenti salienti della scorsa annata, che si è conclusa con la qualificazione in Champions League del Diavolo.
DALL’ENTUSIASMO ALLA CONSAPEVOLEZZA – Il Milan dell’inizio della scorsa stagione arrivò a Natale imbattuto in campionato e proprio la vittoria sulla Lazio fu forse l’apice dell’entusiasmo che accompagnava l’ambiente intorno ai rossoneri. Restano impresse nella mente le immagini dei tifosi del Diavolo che accolgono l’arrivo del pullman con la squadra prima della sfida di San Siro, ma questa ritrovata affezione dei tifosi è uno dei pochi aspetti che non è cambiato ad oggi rispetto all’ultimo confronto. Oggi il Milan non si fa più trascinare soltanto dall’entusiasmo di un percorso iniziato dopo il primo lock-down, ma è diventata una squadra consapevole della propria forza, un gruppo che rema dalla stessa parte. Certo non manca l’entusiasmo, ma il Milan sembra essere una squadra più matura, cresciuta sotto tanti punti di vista e pronta per competere per i primi posti. Dal mercato estivo, in questo senso, sono arrivati giocatori pronti e la rosa è stata rafforzata in quantità e in qualità. A differenza degli avversari odierni, Pioli può dare continuità ad un lavoro iniziato ormai quasi due anni fa e questo deve fare la differenza.
COME CAMBIANO I BIANCOCELESTI – Non solo il Milan è cambiato rispetto all’ultima sfida a San Siro, ma anche la Lazio ha dovuto affrontare diversi cambiamenti, soprattutto durante l’estate. Infatti, dopo l’addio di Simone Inzaghi, che sedeva sulla panchina della Lazio da cinque anni, il presidente Lotito ha voluto puntare su Maurizio Sarri. L’allenatore toscano, che si è preso un anno sabbatico dopo l’esperienza con la Juventus, è arrivato a Formello per alzare il livello non solo del gioco dei biancocelesti. Sarà una Lazio diversa nel modulo e in alcuni giocatori, ma restano le certezze come Acerbi, Luis Alberto, Milinkovic-Savic e soprattutto Ciro Immobile. Stefano Pioli e i suoi giocatori sono pronti ad una sfida che si preannuncia aperta, bella ed importante come quella di 263 giorni fa.