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Massaro: “Il Milan è la mia seconda pelle. Uomo derby? Tonali, mi piacerebbe un suo gol”

Daniele Massaro ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Gazzetta.it a pochi giorni dal derby di Milano numero 228 tra Milan e Inter. Ecco le parole della leggenda rossonera.

Sull’essere Brand Ambassador del club a Dubai per Expo 2020 con la Champions: “Una sensazione fantastica. L’abbiamo esposta nello Sport Lounge di Expo assieme alle scarpe che usai in quella finale. Ma ci pensate? Ho incontrato tanti tifosi, compresa una coppia di sposi che hanno deciso di trascorrere la prima notte di nozze con me a guardare la partita. Gli ho regalato una maglia del Milan, era il minimo. La cosa incredibile è che dopo tanti anni c’è ancora tantissima gente che ricorda di aver passato un’infanzia felice grazie al Milan degli Invincibili. Il Milan è la mia seconda pelle e per me non ci può essere cosa più gratificante. Io non ho fatto la storia di questo club, però ne faccio orgogliosamente parte“.

Sugli insegnamenti della Champions di quest’anno per il Milan: “Insegna che non si deve mollare fino quando non sei spacciato aritmeticamente. L’Atalanta di due anni fa è l’esempio migliore. Dopo sette anni tornare a ‘casa nostra’ non è stato facile, specialmente con giocatori che magari non hanno tanta esperienza internazionale, soprattutto in Champions. È un cammino faticoso, e da tifoso dico che se alcune decisioni arbitrali fossero state diverse, avremmo qualche punto in più e magari non saremmo costretti a vincerle tutte. Purtroppo il gap fra Serie A e Champions, che fino agli anni Duemila non c’era, è evidente“.

E continua: “Dai dirigenti all’allenatore, fino ai giocatori, non ho il minimo dubbio: nessuno pensa che la Champions vada lasciata andare. In un contesto simile, sarà ancora più bello guadagnarsi gli ottavi. Nel ’94 ci davano per spacciati col Barça, ma il trofeo ce l’ho qui in valigia con me…“.

Su cosa possa mancare per tornare al top in Europa: “Occorrono giocatori che sanno gestire certe situazioni e tensioni. Inoltre la rosa negli ultimi anni è stata messa a dura prova dagli infortuni. Per essere al top in tutte le competizioni occorre una rosa all’altezza e il Milan ha preso la strada giusta. Negli ultimi due anni siamo tornati protagonisti in campionato e abbiamo fatto ritorno in Champions. Manca poco, la società sta lavorando per cercare di restare agganciati alle squadre che in questo momento sono di esempio“.

Sul mercato: “Maldini e il suo staff cercano sempre di prendere giocatori che possano fare la differenza e dare un contributo importante per stare ai vertici. Un fattore basilare è scegliere giocatori che sappiano cosa vuol dire il valore di questa maglia. La campagna estiva è stata molto buona e se a gennaio ci sarà qualche occasione non se la faranno scappare. Io da tifoso mi aspetto sempre la ciliegina che faccia migliorare la rosa“.

Sul merito più grande di Pioli: “Quando è arrivato ha trovato una squadra in condizioni complicate, la sua impresa più grande è aver ridato fiducia a tutti”.

Sulle possibili ripercussioni dopo il pareggio di Champions: “Zero. Come sempre il derby sarà una partita a sé. Mi immagino un Milan rabbioso per questo pareggio. Una rabbia che sarà incanalata nel modo giusto“.

Sull’uomo derby: “Vado di pancia e dico Tonali, che mi sta entusiasmando da inizio anno. Ha rinunciato a dei soldi, ha saputo mettersi alle spalle le critiche, a volte eccessive. Mi piacerebbe vedere un suo gol, come è capitato a me allo scadere“.

Su Leao: “Ha margini di miglioramento che nemmeno lui sa. Mi aspetto una crescita costante, ma con maggiore continuità. Rafa sarà un giocatore fondamentale per il Milan dei prossimi anni“.

Il motivo per cui il Milan può vincere questo derby: “Intanto perché giochiamo in casa e, anche se la capienza sarà solo al 75 per cento, i nostri tifosi saranno l’arma in più. E poi perché abbiamo l’approccio giusto, imparato nel tempo grazie a Pioli“.

Sul suo derby più bello: “Quello del gol di testa nell’1-0 del ‘92, al tramonto di una partita in cui non avevo praticamente visto palla. Ferri si è perso la marcatura e ho segnato sotto la Sud. Ogni tanto vado rivedermelo e mi commuovo. Poi, certo, anche il gol vittoria nel 2-1 del ’94. Poco prima aveva fatto gol Schillaci, che mi aveva fregato perché c’ero io su di lui in marcatura. Mi sono detto che non poteva finire così, e ho trovato il tiro della vittoria“.

Su Ibrahimovic: “Io ho appeso le scarpe al chiodo quando ho capito che non facevo più la differenza, ma lui la sta ancora facendo. Non so fino a quando reggerà il suo fisico da uomo bionico, valuterà a fine campionato e sarà una decisione tutta sua. Se farà parte dello staff dirigenziale, ne sarò ben contento. Sarei felice di lavorare dietro una scrivania con lui. Ha tutte qualità per riuscirci“.

Daniele Massaro
Milan: Daniele Massaro – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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