Non sappiamo come si concluderà questa stagione, ma sappiamo da dove arriviamo. L’ennesimo spunto in questo senso ce lo dà la sfida con la Fiorentina, perchè fu uno dei punti negativi della gestione Giampaolo, prima guida tecnica scelta da questa dirigenza. Erano i primordi inconsapevoli di questo Milan, con giocatori oggi inamovibili all’epoca appena arrivati e anche per questo molto poco efficienti.

Era la fine di settembre del 2019 e in quell’occasione incappammo nella terza sconfitta consecutiva in campionato, con un 1-3 incassato in casa in un match senza storia, con gli ospiti in quell’occasione di verde vestiti, che passeggiarono letteralmente guidati peraltro da Montella. Musacchio si fece buttar fuori presto nel secondo tempo e Bennacer causò due rigori. L’unico lampo fu proprio un gol di Leao, che non rese meno amara la serata, ma segnò dopo un’azione personale notevole, e fu il suo vero primo squillo rossonero.

Per coincidenza quasi nello stesso minuto di ieri pomeriggio, subito dopo il minuto 80, partendo dal centro sinistra ancora una volta, con meno traffico davanti a sé e la porta, comunque sotto la Sud. Momento dell’anno diverso, classifica diversa e sopratutto ambizione del tutto stravolta.

Erano in pratica gli albori all’epoca di quel che vediamo oggi, perchè la catena sinistra con Giampaolo vedeva più spesso Rodriguez protagonista e non ancora Theo con regolarità. in due anni e mezzo chiaramente è cambiato tutto in sostanza. Degli 11 iniziali di quella sera, solo 4 hanno giocato ieri dal primo minuto, e come da premessa è differente anche la guida tecnica. Il resto l’hanno fatto i campioni d’esperienza inseriti e la crescita dei tanti giovani che si stanno affermando, in attesa di capire come andrà a finire.