L’atmosfera è tesa. Il Milan si trova a Zagabria, pronto a vivere una notte delle sue. Niente scuse: o si vince o addio Champions League. Nella mente di Pioli e co. c’è voglia di mettere in campo gioco e coraggio imitando le notti di Arrigo Sacchi (e quella particolare di Belgrado), non temendo il particolare campo della Dinamo, caldissimo e dal look “militare” con i suoi tifosi, come scrive un articolo della Gazzetta dello Sport.
Le combinazioni possibili sono tante, ma il Milan deve essere padrone del proprio destino. Una sconfitta del Salisburgo in casa ed una vittoria rossonera renderebbe golosissima la gara del 2 novembre a San Siro, ma non bisogna affidarsi a ipotesi in questi momenti. Il vecchio Milan non faceva calcoli, dominava in Italia e in Europa: questo si augura mister Pioli, che deve dimostrare anche a sè stesso di essere cresciuto anche in altri territori.
I 35 mila del Maksimir metteranno in seria difficoltà i rossoneri (a proposito, i tifosi del Milan dovrebbero essere in 1500 circa e molto ben sorvegliati), ma una squadra che deve contare sull’Euro-scatto di Leao, su un Giroud che l’Europa la conosce da vincente, su un Kjaer leader e su un De Ketelaere che, nonostante il momento veramente difficile, sarà il 10 sotto gli occhi di Boban, il rumore degli ultras deve essere solo un contesto dal quale emarginarsi.