Le parole di Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic al “Business of Football Summit” hanno provocato uno scossone non da poco nel mondo rossonero. I principali quotidiani nazionali quest’oggi dedicano il loro spazio riservato al Milan proprio agli interventi dei due e alle possibili implicazioni.

La Gazzetta dello Sport odierna dà spazio in apertura proprio a questo tema e nelle pagine seguenti cerca di tracciare quella che potrebbe essere la seconda rivoluzione estiva. Allenatore, mercato e società: tutti questi tre punti potrebbero essere toccati.

In primis il tecnico in panchina: ogni giudizio su Pioli è rimandato a fine stagione e molto dipenderà dall’Europa League, anche se le chance di permanenza sono più modeste che in passato. L’ipotesi Conte esiste, ma anche Lopetegui e Thiago Motta sono idee concrete. Da non escludere la pista Gallardo, oggi all’Al-Ittihad.

Per quel che concerne la rosa, si cambierà ancora qualcosa. Due senatori come Giroud e Kjaer sono a scadenza e potrebbero partire. L’obiettivo è chiaro ed è un nuovo centravanti che secondo la Rosea sarà un U25. I nomi sono sempre gli stessi: Joshua Zirkzee e Benjamin Sesko. L’altra priorità sarà il centrale difensivo: in lista di ci sono Maxence Lacroix del Wolfsburg, Lilian Brassier del Brest e Tosin Adarabioyo del Fulham (in scadenza a giugno). Capitolo big: qualora non arrivasse un’offerta irrinunciabile, resteranno tutti. Samuel Chukwueze, Noah Okafor e Yunus Musah non sono incedibili, mentre per Luka Jovic si allontana l’ipotesi rinnovo.

Infine il capitolo societario. Cardinale ha aperto alla possibilità di un socio orientale per il suo Milan. Ciò potrebbe portare ad un’evoluzione anche dirigenziale con un cambio di assetto.