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Allegri in conferenza: “Vogliamo toglierci grandi soddisfazioni. Gran lavoro della società per convincere Maignan a restare. Leao? Farà una grande stagione”

Massimiliano Allegri è tornato al Milan per la sua seconda esperienza, con l’obbligo di riportare un grande club dove merita di stare. Oggi è il primo giorno di scuola e il nuovo tecnico rossonero ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione, con al proprio fianco Igli Tare. Qui tutte le due dichiarazioni:

Buongiorno a tutti, mi fa piacere essere qui. Iniziamo oggi questa avventura dove cercheremo di toglierci delle grandi soddisfazioni. Da quando sono arrivato abbiamo iniziato a lavorare insieme con tutti, giocatori e società, perché per me dobbiamo essere un blocco unico con una unica direzione attraverso la responsabilità. Abbiamo appena iniziato, condividiamo ogni giorno le dinamiche, inizia questa fantastica avventura. Sono contento ed entusiasta di essere tornato al Milan, dove ritrovo persone e ne incontro di nuove.

Sensazioni quando sono tornato nella camera 5 di Milanello? Belle, il numero 5 è un numero fortunato per me. Obiettivo vincere? La mia prima volta qui ho vinto, poi sono andato alla Juventus che vorrei ringraziare e in cui ho vinto tanto. Io cerco di mettere i giocatori nelle condizioni giuste per vincere, ma io metto alla base la società, che deve essere un sostegno. La rosa del Milan è ottima, ora inizio a conoscere i giocatore, la società sta monitorando tutto, la cosa importante è arrivare al 31 agosto al massimo e poi lavorare bene nei primi mesi così da arrivare a marzo, quando si decide la stagione, al meglio.

Non comincio mai a parlare di fine stagione, iniziamo a partire da oggi. Io comincio per creare i presupposti per essere a marzo nelle migliori condizioni per raggiungere gli obiettivi. Il primo obiettivo è tornare a giocare la Champions, per cui a marzo si deve essere in quelle posizioni.

Spiegazione sulla scorsa stagione negativa? Il calcio è difficile da spiegare. Guardavo la Serie B e lo Spezia ha giocato i playoff dopo i playout dell’anno prima con un solo cambio. Le spiegazioni non le devo dare io, oggi inizia una nuova stagione e dobbiamo concentrarci su questo. L’anno scorso il Milan ha fatto ottime partite singole, io devo prendere il buono dall’anno scorso, quest’anno starà a me farli rendere al meglio per arrivare al massimo dei risultati. Al Milan bisogna sempre cercare di ottenere il massimo e non bisogna mai accontentarsi. In campionato, che non è una partita secca, bisogna viaggiare a velocità di crociera.

Corto muso? Non è questione di corto muso. Il Club mi ha chiesto la seconda stella? L’obiettivo di tutti è portare bene e soprattutto bisogna riportare il Milan in Champions, questo deve essere l’obiettivo e possiamo arrivarci, ma ci si può arrivare col lavoro e su questo sono molto fiducioso.

Come sono stati i miei ultimi mesi? Ho scelto il Milan perché è un club a cui sono molto affezionato, poi ero entusiasta dopo l’incontro con Tare e Furlani. Sono contento della scelta che ho fatto.

Da che certezze deve ripartire il Milan? Sul mercato c’è Tare e il resto della società, con cui ogni giorno parliamo. Le uscite sono state concordate, oggi ho 25 giocatori. Le cose vanno fatte piano, bisogna lavorare bene perché il 17 agosto dobbiamo essere pronti per la Coppa Italia.

Ho in testa un percorso simile a quello del Napoli dello scorso anno? Io posso solamente dire che quando si lavora al Milan si deve avere l’ambizione di ottenere i massimi risultati, e per farlo si deve lavorare con la convinzione di farlo. Poi se a marzo saremo stati abbastanza bravi da essere nelle migliori posizioni ce la giocheremo, ora non ha senso parlarne. Ora dobbiamo ragionare sul lavoro e la responsabilità.

4-3-3? Intanto speriamo di metterne 10, poi vediamo come schierarli. Maignan? Sono molto contento che abbia deciso di restare, resta il capitano, è uno dei migliori portieri in Europa. Leao? Un giocatore straordinario, sicuramente quest’anno farà una grande stagione.

Modric? Intanto aspettiamo arrivi che ora è al Mondiale per Club. A centrocampo ci sarà lui, Ricci, Loftus-Cheek che per me può essere un giocatore molto importante, c’è Bondo, ora anche Musah. Giocheremo con 3 centrocampisti, poi a seconda delle caratteristiche dei giocatori ci metteremo in campo.

Arrivo di Tare importante per avere più chiarezza? Per quanto riguarda quello che è successo fino a un mese fa non lo so. Io posso dire che ho trovato una società dove c’è chiarezza nei ruoli. L’arrivo di Tare è importante, l’importante è che lavoriamo come un blocco unico.

Proprietà? L’ho incontrata, sono stato contento. Messaggio ai tifosi? La cosa più importante che dobbiamo fare noi è lavorare bene ogni giorno, l’unico modo per riconquistare il rispetto dei tifosi è lavorare bene, con responsabilità e professionalità e poi ottenere i risultati. I tifosi poi ci dovranno dare una mano.

Vlahovic? E’ un giocatore della Juventus, è un giocatore straordinario. I campionati si vincono vincendo le partite che giochi male? Non sono un amante dei numeri, ma da alcuni non si può scappare: negli ultimi anni una sola volta è successo che non ha vinto chi ha preso meno gol.

Leao? Sono convinto di tirargli fuori quel quid che è mancato, sta arrivando all’età in cui un giocatore gioca al top. Come ragazzo è più responsabile, oggi l’ho conosciuto.

Quanto sono cambiato io? Tanto, è normale sia così. Ho fatto esperienze. Io dico sempre che i giovani non sono più o meno bravi, ma nella vita si cresce con le esperienze. Rispetto ai primi anni qui sono cambiato tanto, quei 4 anni di Milan mi hanno insegnato tanto, anche gli 8 alla Juventus. Queste due società mi hanno ingigantito il bagaglio di esperienza, che devo ancora aumentare perché non si finisce mai di imparare o migliorare, bisogna lavorare ogni giorno per migliorare.

Scudetto? E’ un proclamo che serve più a voi per i titoli domani. Al Milan bisogna sempre cercare di ottenere il miglior risultato, poi il campo parlerà, soprattutto in campionato dove il campo non mente. Di questo se ne potrà riparlare a marzo, fino a marzo bisogna costruire il tutto per il finale di stagione.

Che Ibra ho ritrovato? Ancora non l’ho visto, ci siamo contattati, è stato un giocatore che insieme agli altri mi ha regalato il primo scudetto, ora ha una carriera diversa, deve essere un esempio per tutti. Theo Hernandez? Ha fatto una scelta diversa, gli auguro le migliori fortune.

Quanto sarà importante lavorare sulla testa della squadra? L’anno scorso non posso giudicarlo, oggi ho iniziato a lavorare con un gruppo, poi dovremo diventare squadra, prima lo facciamo prima possiamo raggiungere risultati. Io sono fiducioso, non c’è bisogno di una rivoluzione, ma di lavorare con ordine e professionalità.

Parole di Thiago Silva? Ogni tanto lo sento e mi ha chiesto dell’Inter. Che squadre temo di più? Le squadre che sono sempre al vertice sono il Napoli, la favorita, l’Inter, la Juventus, l’Atalanta, la Roma e la Lazio stessa. Arrivare tra le prime 4 non è mai facile.

Mercato della difesa? Di mercato non parlo. Difesa? Come terzini ora abbiamo Jimenez e Bartesaghi, poi il direttore avrà modo di migliorare. I centrali hanno tutti margini di miglioramento, sono contento.

Tornare al Milan è una rivincita con alcuni? No assolutamente, la Juventus posso solo ringraziarla. Altre offerte? L’offerta più importante per me era il Milan, per cui sono contento.

Calcio di possesso? Io credo che quando abbiamo la palla dobbiamo cercare di fare gol e quando non ce l’abbiamo dobbiamo non prenderli.

Quanto è importante l’allegria che posso trasmettere? La cosa da fare è divertirsi con grinta e vincendo, questo è il mix da avere. Facciamo un lavoro meraviglioso, ma come tutti i lavori va fatto con passione.

Leao? Paraocchi no perché si deve avere una visione da 360 gradi. Leao ma come tutti gli altri devo metterlo in condizione per fare il meglio possibile.

Sono una garanzia di equilibrio? Dell’anno scorso come ho detto non posso parlare. Posso dire che da oggi parte una nuova stagioni con obiettivi da raggiungere, per arrivarci dobbiamo lavorare ogni giorno duramente.

Stanco della nomea di uno che gioca male? Non sono stanco, è il gioco della parti, mi diverto molto su queste cose, ci gioco sopra. Per me l’importante è il risultato. Il calcio per me è arte, l’arte ce l’hanno i giocatori, la gente viene allo stadio per vedere l’arte. Poi è vero che è un gioco di squadra, ma bisogna giocare tecnicamente molto bene“.

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