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Messias: “Sono arrivato al Milan a 30 anni: nella vita tutto è possibile. Maldini una leggenda”

L’ultimo acquisto estivo del Milan, Junior Messias, ha rilasciato una lunga intervista a Milan TV. Di seguito tutte le dichiarazioni di Messias: “Mi sto trovando benissimo a Milano, ora sto cercando casa, vedo dove è più comodo per la mia famiglia. Sono felice che siano qui, sono un grandissimo supporto per me. Entrare a Milanello è stata una bella esperienza. Il Centro Sportivo è importante e attrezzato, lavorare col mister e con Ibra è un piacere. Penso a Dida, che è una bravissima persona, penso ai brasiliani che hanno giocato qua rivoluzionando il calcio. Il direttore Maldini è una leggenda. Quando penso al Milan penso alla storia. Li vedevo in televisione ed è una cosa emozionante. L’anno scorso ho fatto un’intervista e ho capito di essere diventato un calciatore quando, dovendo studiare gli avversari, ho trovato un video sul Milan“.

Messias parla poi della sua vita privata: “Mi chiamavano Mico, è una scimmietta; me lo diede un mio amico. I miei fratelli hanno iniziato a prendermi in giro, io mi arrabbiavo ma è rimasto il mio soprannome. Sono di Ipatinga, ma sono cresciuto in un villaggio di 5mila abitati a 5000 kilometri da Belo Horizonte. Ho iniziato a giocare lì come attaccante esterno. La fede è molto importante per me. Andavo sempre in Chiesa quando ero a Torino, il lunedì andavo a pulire la Chiesa. Ho tanti amici di tante nazioni. La famiglia è sempre stato il mio appoggio. Quando mi sento solo, abbandonato da tutti, c’è mia moglie che è essenziale. Mi ha sempre abbracciato, mi è sempre stata vicina. Mi ha dato due bambini fantastici: uno ha un’intelligenza fuori dal normale, l’altro è più vivace. Sono un padre che gioca con loro, ma sono anche severo perché voglio insegnargli i valori della vita; io ho vissuto in modo diverso, loro possono avere tutto quello che vogliono, ma io non glielo do, altrimenti perdono il gusto di avere le cose. I miei genitori sono molto importanti per me, mi hanno educato veramente bene e mi hanno insegnato a vivere; io so fare il muratore, so fare l’elettricista grazie a loro. Quando ho firmato con Milan i miei erano molto contenti, era quello che volevano. Mia madre è molto credente e ha pregato tanto. Mia zia aveva fatto una preghiera e mi disse che sarei diventato un calciatore in Europa, ma io non ci credevo più… Ora sono felice e ti fa capire che Dio veramente esiste“.

Messias prosegue: “All’inizio della mia carriera italiana lavoravo, andavo a fare le consegne. Crotone mi ha cambiato la vita. Ho giocato in categorie superiori, ho trovato un allenatore bravo come Stroppa che mi ha fatto crescere tanto, ho trovato una famiglia. Dopo 5 anni, dall’Eccellenza alla Serie A non è una cosa normale. Ho pensato che, nonostante avessi 29 anni, posso ancora crescere. Ci tengo molto al calcio, lo sport per me è importantissimo; cerco sempre di migliorare, ogni giorno do il massimo. Devi sacrificarti, non puoi aspettare sul divano che qualcosa arrivi: se la vuoi devi andare a prenderla. Pioli è una bravissima persona, ha cultura del lavoro e ha le idee chiare. La cosa principale è studiare. Poi devi credere nei sogni, sacrificarti perché la vita non ti regala niente. Bisogna crederci, andare avanti e mai mollare perché non è mai tardi. Io sono arrivato al Milan a 30 anni: nella vita tutto è possibile. Ho pensato sempre gradino per gradino e questa è stata la mia forza: quando pensi che non ce la fai dai il doppio di quello che riesci a dare“.

Milan: Junior Messias
Milan: Junior Messias MilanPress, robe dell’altro diavolo

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