«Per vincere bisogna faticare», disse Stefano Pioli dopo la vittoria a Bologna. Ed è proprio da queste partite che si può fare il pieno di consapevolezza dei propri mezzi. Soffrire e portare a casa tre punti con una vittoria di misura, specie se in trasferta, sono ulteriori segnali di maturità di un gruppo che non può certo più nascondere di voler rimanere in vetta sino alla fine di questa stagione. Fare questo passo dopo aver perso (male) l’ultimo turno in casa contro l’Atalanta, dopo aver lasciato un derby (con conseguente passaggio del turno) all’Inter e in mezzo ad un mare di polemiche sul “capitano occulto” della squadra (Zlatan Ibrahimovic) ha una valenza ancora più importante.
Pioli, in primis, e tutti i tifosi volevano risposte dalla squadra e sono arrivate forti e chiare. Si sono alzati ritmo e qualità, senza rinunciare ad essere pericolosi anche a vantaggio acquisito. Il futuro? Passa dal recupero di alcuni elementi chiave, a partire da Hakan Calhanoglu.
Il mini-ciclo di febbraio sarà determinante, non solo per lo scontro diretto con l’Inter in programma domenica 21. Prima ci sono Crotone e Spezia, probabilmente impegni più “morbidi”, ma nel mezzo ci sarà da onorare l’Europa League con la doppia sfida con la Stella Rossa prima e dopo la sfida coi nerazzurri. Ecco perché recuperare chi è ai box diventa fondamentale per dosare le forze e non lasciare obiettivi per strada (vedi la Coppa Italia). Questo Milan, insomma, è chiamato a dimostrare maturità ogni domenica. Perché alla fine i campionati si vincono vincendo proprio i mini-cicli.