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Un Milan deprimente non tira mai in porta e perde anche il derby: Lautaro manda il Diavolo al 6° posto

E’ un derby da dentro o fuori, di quelli che ti possono stroncare (quasi) definitivamente o che possono rilanciarti dopo un inizio 2023 da incubo. Il Milan affronta l’Inter con l’obiettivo di scavalcarla nuovamente al secondo posto in classifica. Per la sfida ai nerazzurri, Pioli attua una vera e propria rivoluzione, a partire dal modulo: niente 4-2-3-1 e scelta che ricade sul 3-5-2 per mettersi a specchio con Inzaghi. Gabbia fa il braccetto di sinistra, Messias la mezz’ala destra e soprattutto Leao finisce in panchina, a beneficio di Origi che assiste Giroud in attacco. Nerazzurri con la formazione-tipo, con Dzeko-Lautaro avanti.

Inter-Milan, primo tempo

La partita mostra subito un canovaccio ben definito: gioca solo l’Inter – che nel primo quarto d’ora raggiunge l’80% di possesso palla – mentre il Milan è tutto dietro la linea della palla e non esce praticamente mai dalla sua metà campo. I nerazzurri si rendono molto pericolosi in due occasioni, entrambe con Lautaro Martinez: al sesto il mancino dell’argentino è respinto con una gran parata da Tatarusanu, mentre al decimo il suo colpo di testa termina fuori di un niente. Ancora l’ex Racing alla mezz’ora: anticipa tutti sul calcio di punizione di Calhanoglu, ma il suo colpo di testa termina alto. Al minuto 34, arriva il prevedibile vantaggio nerazzurro: angolo dalla sinistra di Calhanoglu, Lautaro Martinez la gira di testa e, complice una leggera deviazione di Kjaer, trafigge Tatarusanu. Chi sperava che il gol subito risvegliasse un Milan fino ad allora inguardabile, resta deluso, perchè i rossoneri non giocano, non attaccano, sbagliano tutti i passaggi, anche quelli più elementari. Così l’Inter continua ad attaccare alla ricerca del raddoppio, che però non arriva: è questa la notizia migliore dei primi, tragicomici, quarantacinque minuti del derby di Milano, un derby che racconta di un 75%-25% di possesso palla a favore dei nerazzurri, con zero tiri per il Diavolo.

Inter-Milan, secondo tempo

La mossa di Pioli all’intervallo non è l’ingresso di Leao, ma bensì quello di Brahim Diaz al posto di Messias, con il passaggio al 3-4-1-2. Dopo dieci minuti di nulla assoluto da parte rossonera, ecco l’ingresso del portoghese, al posto di Origi; insieme a lui anche Saelemaekers per Calabria. Subito dopo, ancora Lautaro pericoloso: l’argentino brucia Kalulu e si avventa su un cross basso di Dzeko, ma Tatarusanu è attento sul suo palo a dirgli di no. La prima conclusione verso la porta dell’Inter arriva al minuto 57.36: è un colpo di testa di Giroud su Theo Hernandez, con la palla che termina alta. Alla mezz’ora ci prova Brahim Diaz, ma Onana blocca senza problemi un tiro che probabilmente sarebbe comunque terminato fuori. Un minuto dopo, grande occasione per il Milan: ripartenza condotta da Leao, che poi serve Giroud, il quale, davanti ad Onana, sbaglia incredibilmente lo stop e viene chiuso. Dopodichè, il francese ci prova direttamente su punizione, ma la palla gira troppo e si perde sul fondo. A cinque dalla fine, Pioli tenta il tutto per tutto, inserendo Rebic per Kjaer: mossa inutile, come tutte le altre messe in campo questa sera. Il Milan non crea alcuna occasione, Tatarusanu evita il 2-0 su Lukaku e l’Inter vince meritatamente un derby che manda il Diavolo al 6° posto dopo la terza sconfitte consecutiva in campionato e la settima partita consecutiva senza vittoria considerando tutte le competizioni.

Inter-Milan: Sandro Tonali e Lautaro Martinez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Inter-Milan: Sandro Tonali e Lautaro Martinez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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