Spezia e Stella Rossa sono stati – detto francamente – due passi falsi del tutto evitabili. Complici atteggiamento e cali di attenzione, i rossoneri hanno fallito quello step che poteva permettere di arrivare al match dell’anno con l’entusiasmo alle stelle. O almeno sul campo. Perché a sentire i diretti interessati, come Theo Hernandez e Gigio Donnarumma, la squadra è pronta a giocarsi il derby e a tentare di portare a casa tre punti e il controsorpasso, che rimetterebbe tutte le carte al loro posto. Sì, perché dopo una settimana infelice tra Serie A e Europa League, il Milan è passato da favoritissimo all’essere a rischio per il quarto posto – il vero obiettivo stagionale – e la rosa da gruppo invidiabile e invincibile a un’insieme di ragazzi che finora hanno solo compiuto qualcosa di irripetibile. Un giochino mediatico che ha coinvolto pure Zlatan Ibrahimovic, da mister 500 gol a irresponsabile, causa Sanremo. Lo svedese, ad ogni modo, sarà fondamentale in questo derby per una questione… di testa.
Ibra e il derby: lo svedese non dovrà sbagliare l’approccio
L’episodio con Lukaku, le lamentele verso i compagni (“in campo mi sento solo”), le critiche per la presenza a Sanremo: in questi ultimi tempi Benjamin Button, più del solito, è stato protagonista assoluto. In positivo, per i 500 gol in carriera, ma anche in negativo, per gli episodi sopracitati. Bisognerà capire quanto questo abbia influito nella testa dello svedese, che in terra serba sembra abbia ricevuto insulti di natura etnica. Di solito Z. nelle difficoltà si carica, ma alla lunga le pressioni possono sfociare in episodi in stile derby di Coppa, in cui il nervosismo prende il sopravvento. Per questo sarà importante che Ibra non sbagli l’approccio. Dovrà essere paziente, perché il match è sentito e molti compagni potrebbero risentirne. Se ci sarà la classe e la leadership dell’incontro d’andata, allora i tifosi possono dormire sogni tranquilli. Ed è ciò in cui confida anche Donnarumma, convinto che il compagno possa decidere l’incontro.
Ibra e il derby: l’importanza tattica di Zlatan
Non dimentichiamoci poi dei fattori di campo. Oltre ad essere il più esperto, Ibra è pure colui che negli ultimi tre incroci ha punito l’Inter per ben quattro volte. O cinque, se aggiungiamo l’assist per Rebic di quasi un anno fa. La sua “confidenza” con la porta difesa da Handanovic potrebbe giocare un ruolo molto importante. Così come l’aspetto tattico. Se Conte preparerà la partita come sette giorni prima, allora vedremo una squadra chiusa, tanto abile a difendersi quanto a ripartire in velocità. Contro gli uomini di Inzaghi ha funzionato, perché i biancocelesti non sono famosi sicuramente per l’imponenza fisica. Quanto al Milan, la fisicità in area di rigore non manca, e per questo Ibra può fare la differenza. Di testa, appunto. Contro un’Inter chiusa e che abbassa i quinti di centrocampo sulla linea a tre difensiva, la manovra rossonera potrebbe basarsi molto sui cross in area dei vari Calabria e Theo Hernandez. Dunque, chi non dovrà mancare all’appuntamento? Sempre Ibra. Che oltre all’interesse collettivo deve vincere il personale duello con Lukaku, per rimarcare ancora una volta come Milano abbia già un padrone. Un padrone che, tra meno di 48 ore, vuole tornare ad allargare le braccia.