Una bella squadra, dentro e fuori dal campo. Un’unione che non si vedeva da tempo, tutti insieme verso lo stesso obiettivo, ognuno al suo posto, nessuno escluso dal progetto. Un’aria positiva che sta facendo volare questo Milan: ieri, in occasione della gara contro la Fiorentina, si è vista una bellezza vera in campo, una squadra che non molla mai che fa sembrare semplice ciò che semplice non è. Anzi. Ibra in panchina in versione allenatore, un supporto fondamentale per la squadra che sa essere gruppo anche senza di lui. Un allenatore inesperto che ha saputo fare dell’umiltà la carta vincente. “Sono ragazzi speciali, un onore stare seduto su quella panchina”, ha detto emozionato Bonera. Il Milan sa essere grande anche durante le emergenze: perché la vittoria di ieri non può omettere le assenze di Pioli, Ibrahimovic e Benncer, con pesi diversi sono oggi le tre pedine essenziali. Allora è proprio in queste situazioni che viene a galla il concetto di gruppo, che porta punti e record: questa, comunque andrà, è la stagione del Milan. Nel bene e nel male.
Gruppo. Ma allora cos’ha questo Milan più degli altri? Il Milan ha un gruppo di lavoro che funziona in tutte le sue parti, dalle basi solide con una squadra di prospettiva. I rossoneri stanno primeggiando in un campionato insolito che apre quindi a scenari anche inaspettati. Per il Milan si presenteranno diverse insidie lungo il cammino ma solo il concetto di gruppo potrà prevalere su tutti i principi di natura tattica. I valori dei giocatori, nel 2020 e durante un campionato – lo ripetiamo – inusuale, si vedono nel valore umano e questa squadra ne ha da vendere. Il merito va al mister che ha saputo valorizzare ogni sua pedina, tutti parte del progetto senza prime o seconde linee. Basti pensare ad uno degli ultimi arrivati, Hauge è il valido esempio. Poco spazio, tanti gol, sono due i centri decisivi da quando è al Milan. Un dato che non va tralasciato, che oggi rappresenta la base del lavoro quotidiano dei tecnici.
Record. Ormai, si sa, in casa Milan si vive di numeri e piacevoli record. Nell’era dei tre punti il Milan non aveva mai raggiunto quota 23 in sole nove giornate di campionato. La squadra di Pioli non ha mai perso in campionato nel post lockdown. Il Milan è inoltre l’unica prima in classifica dei cinque campionati maggiori che non ha mai perso dall’inizio della stagione. Numeri e statistiche che confermano la grandezza di questo piccolo Milan, umile e prezioso in ogni suo reparto. È anche vero che i record e gli obiettivi non arrivano da soli, ma sono frutto di sacrificio. Questa squadra ne conosce il significato ed oggi – in silenzio – nel giorno di riposo concesso dal mister più della metà della squadra si è allenata a Milanello. È la stagione dei record e la squadra non ha intenzione di fermarsi, lo dimostra il campo ma lo testimonia anche il lavoro silenzioso ed efficiente. Il Milan ci crede e forse è anche giusto così.