A pochissimi giorni dall’inizio del Mondiale in Qatar che stopperà fino ai primi giorni del mese di gennaio tutti i campionati, il Milan e il suo centrocampista qualitativamente più talentuoso, Ismael Bennacer, si trovano ad un passo dal prolungamento di contratto, che legherà l’algerino alla maglia rossonera fino al 2027.
Un rinnovo importante, per tantissimi motivi, e certificato dallo stesso Club di Via Aldo Rossi che concederà a Bennacer un corposo adeguamento dell’ingaggio: dagli 1.5 milioni attuali a 4 milioni di euro a stagione più bonus.
Quel sopravvalutato…
Era il lontano (ma non troppo) 4 agosto 2019 quando il giovane centrocampista algerino è diventato un nuovo giocatore del Milan. L’arrivo tra le polemiche, le cifre troppo elevate, un ragazzo che non ha dimostrato né vinto nulla per essere una scommessa così grande di un Milan in difficoltà e alla ricerca di risposte.
Bennacer giunge infatti sulla sponda rossonera del naviglio, insieme a Rade Krunic, direttamente dall’Empoli appena retrocesso. 16 milioni + 1 di bonus sborsati dal Milan per accaparrarsi le prestazioni del mediano fresco di vittoria della Coppa d’Africa, competizione nella quale è stato proclamato come miglior giocatore.
Soltanto tre anni dopo, con il lavoro, la pazienza ed il talento esploso, Bennacer è diventato il centrocampista intoccabile all’interno dello scacchiere di Stefano Pioli, l’allenatore che ha creduto più di tutti in lui fino all’investitura di inizio stagione, il giorno del raduno: “L’uomo su cui punto quest’anno? Bennacer, su di lui punto tanto perché so che può dare veramente tanto”. Detto, fatto. L’algerino non ha mai deluso le aspettative, ha cominciato anche a fare gol pesanti ed è diventato un leader assoluto in mezzo al campo.
Dopo Theo Hernandez, Tomori, Tonali e Kalulu, il Milan è adesso pronto a blindare un altro dei suoi perni, per dare forza al progetto e proseguire sullo sviluppo esponenziale. Il “sopravvalutato” Bennacer, diventato silenziosamente una delle stelle più luminose di questa rosa è uno degli specchi che si riflette sulla crescita del gruppo, una crescita che passa inevitabilmente anche dal talento dei singoli.