Potremmo chiamarlo il “derby che nessuno voleva”. Almeno non adesso. La sfida di dopodomani tra Milan e Inter (sfida secca per i quarti di finale di Coppa Italia) apre il consueto interrogativo per chi si sta giocando posizioni nobili in classifica: snobbarla o giocarla alla morte? Certo, un derby è sempre un derby. E in Coppa Italia c’è una recente storicità che strizza l’occhio ai rossoneri. Stefano Pioli non ha mai negato che il trofeo nazionale sia un obiettivo stagionale. Antonio Conte, invece, ha palesemente affermato che si tratta di una competizione secondaria rispetto alle ambizioni nerazzurre che non vedono una finale da dieci anni.
Di certo, Pioli (come Conte) opererà parziale turnover. Un po’ per alcune gerarchie già stabilite all’inizio della stagione e un po’ perché la sconfitta contro l’Atalanta ha messo a nudo alcuni primi scricchiolii fisici. Tutto normale, se ripensiamo alla stagione fin qui disputata dal Milan. Ma – come dicevamo – un derby è sempre un derby. E quello che andrà in scena tra 48 ore a San Siro varrà il passaggio alle semifinali contro la vincente tra Juventus e Spal. Tutto ha un peso. Tutto andrà soppesato. A partire dalle energie di chi fin qui ha tirato la carretta e di chi, invece, avrebbe voglia di mettersi in mostra. Equilibrio difficile, insomma, che però potrebbe approfittare di un atteggiamento mentale, quello dell’Inter, che in partenza può sembrare più compassato nei confronti della Coppa Italia.
Stare su più fronti non è affatto semplice, se pensiamo che il Milan a breve riprenderà anche il cammino in Europa League. Ma la maturità di un gruppo passa anche (e soprattutto) da queste dinamiche. Guardando a chi ha vinto tanto nell’ultimo decennio, pensate alla Juve di Max Allegri che in quattro anni su cinque è riuscita ad arrivare in fondo sia al campionato che alla Coppa Italia, con due finali di Champions incluse. Altra squadra, certo, altra storia alle spalle, ovviamente. Ma mentalmente il salto di qualità andrà comunque fatto. Perché non iniziare già da un derby? Ovviamente conterà molto di più quello del 21 febbraio, che varrà un pezzo di scudetto.