Non abbiamo la presunzione di fornire le migliori chiavi di lettura, ma cerchiamo di volta in volta di andare oltre la notizia. In questo caso desideriamo provare a dar un’interpretazione alle dichiarazioni di Zlatan trapelate nella tarda serata di ieri e che potremo leggere in versione completa da domani su Sport Week.
Il succo è piuttosto chiaro ed in buona sostanza sottolinea la sua volontà di voler esser ancora protagonista in quello che sente il suo Milan. Lo fa esasperando concetti, come è solito fare. Si sente giocatore, allenatore e presidente e figurativamente sottopagato in proporzione a quanto dà alla società. Vorrebbe un Diavolo competitivo ad alti livelli per il suo ego e per il blasone del club.
Tutto piuttosto prevedibile conoscendo il personaggio, ma non esattamente consono al momento, per di più un filo scollegato dalla realtà, perchè la possibilità di giocarsi trofei importanti non si può raggiungere un anno con l’altro. Leggiamo più che altro tra le righe, una forte provocazione a Gazidis, che fa seguito all’aspro faccia a faccia di un mese fa. Tra i due non c’è propriamente affinità, l’abbiamo ben inteso. Inoltre Z ha posto la ciliegina sulla torta, quando ha espresso perplessità in merito allo status di Rangnick, snobbandolo del tutto.
Qui osserviamo un’evidente richiesta di considerazione. Della serie “stai per venire a casa mia, forse è il caso che ne parli prima con me su cosa vuoi fare”. In fondo, la sensazione è che Ibrahimovic avrebbe piacere a restare. E’ tornato a Milano rivoltando come un calzino una squadra vuota e col suo carisma, oltre le doti tecniche, l’ha fatta diventare rispettabile. Vorrebbe esserci anche per lo step successivo. Rangnick avrà colto o si sarà sentito offeso dall’arroganza di Zlatan come l’hanno già dipinta i media tedeschi?