Gerry Cardinale a qualcuno è sembrato un semplice businessman venuto a Milano per cancellare la storia del calcio. Mai opinione fu più sbagliata. L’inizio dell’estate è sembrato tragico per i tifosi del Milan, ma mano a mano RedBird ed il suo proprietario hanno acquisito sempre più estimatori. Lui, intanto, c’è stato e ci sarà ancora. Allo stadio ha presenziato per Bologna, Torino e Roma. Farà cinque su cinque, con in programma un posto a sedere per il derby e l’esordio in Champions League contro il Newcastle.
Il Milan se l’è preso e l’ha ribaltato. Ha esonerato il suo capitano storico e dirigente, ed ha venduto il futuro pilastro. Tutto questo per fare, in maniera intelligente, un passo avanti: tutti utili, nessuno indispensabile. È la regola del player trading, del nuovo che avanza, della velocità che segue la società. Ed ora che il Diavolo è suo, non può mancare ad ogni appuntamento, con a seguito la fidata dirigenza da lui imposta.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, il nuovo Milan è un entertainment club, e così si vuole avanzare per il futuro del business. Il calcio è una stella in un universo di divertimento: concerti, personaggi televisivi e atleti di fama mondiale, collaborazioni con brand d’abbigliamento e società sportive (vedasi la notte del Milan dei New York Yankees). Manca solo una cosa, lo stadio. Ma con la voglia di lavorare che ha Gerry Cardinale, inutile buttare fumo negli occhi: lo farà, e sarà made in USA. “Are you not entartained?“, citerebbe un film americano…ambientato in Italia. Déjà vu.
