Se gli altri suoi compagni di reparto sono costantemente in ballottaggio tra di loro, in casa Milan c’è un calciatore assolutamente inamovibile, che Stefano Pioli considera intoccabile nelle scelte di formazione. Stiamo parlando di Hakan Calhanoglu, a cui l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport dedica un focus, evidenziando come l’ex Bayer Leverkusen avrà anche all’Olimpico il compito di guidare la manovra offensiva dei rossoneri, nel suo ruolo naturale di trequartista, dopo anni in cui ha girovagato per tutte le zone del campo senza che mai nessun allenatore lo schierasse, come fatto da Pioli, là dove gli si addice di più.
Con un Rebic stanco, un Ibrahimovic senza la benzina totale nelle gambe, Paquetà e Leao che vanno a correnti alterne, Hakan dovrà dare quel qualcosa in più in termini di qualità. E contro la Lazio potrebbe aiutarlo anche la cabala, perchè il turco ha già segnato ai biancocelesti in passato, quando vestiva la maglia del Bayer Leverkusen, nei playoff di Champions League del 2015, vinti dalle Aspirine.
Insomma, come successo con tutti gli allenatori che lo hanno avuto al Milan, anche con Pioli Calhanoglu è un punto fermo, ed in questa stagione è il quarto calciatore della rosa rossonera per minutaggio. Le gambe e la testa sono quelle giuste.