Intervistato dal sito ufficiale della Lazio, anche Demetrio Albertini ha detto la sua in vista di Lazio-Milan, match che chiuderà la diciannovesima giornata di Serie A. Ecco le sue parole:
Cosa si prova a essere il 10° calciatore più presente nella storia del Milan: “Un sogno che si realizza, è un senso di appartenenza verso un club importante dove sono cresciuto. Da bambino, ancora prima che giocare in Serie A, volevo diventare un calciatore del Milan. Ho coronato il mio sogno. Per me i rossoneri sono come una seconda famiglia, vorranno dire sempre casa“.
Sulla Coppa Italia vinta con la Lazio: “Fu bellissimo conquistarla, era l’unico trofeo che mancava alla mia collezione. Ricordo un anno difficile a livello societario e un’accoglienza bellissima da parte dei tifosi, per certi versi anche sorprendente visto che avevo giocato tanti anni in un club rivale come il Milan. Debuttai contro il Benfica, in una gara che metteva in palio la fase a gironi della Champions League: vincemmo 3-1, ipotecando la qualificazione, anche grazie all’atmosfera dell’Olimpico. Poi alla prima di campionato segnai in casa contro il Lecce, ripetendomi subito dopo a Genova contro la Sampdoria. Vincere la Coppa Italia fu un momento indimenticabile, soprattutto perché eliminammo grandi squadre come Parma, Milan e Juventus“.
Chi ha ammirato sia nel Milan che nella Lazio: “Ho avuto la fortuna di giocare con tanti grandi calciatori, sia da una parte che dall’altra. Per quanto riguardo il Milan, dico Maldini. Nella Lazio invece fu Stam a impressionarmi più di tutti. Curioso che entrambi si siano poi ritrovati in rossonero“.
Sul 4-4 tra Lazio e Milan del 1999: “Quella partita fu semplicemente il calcio, uno spettacolo. C’erano tantissimi campioni in campo in ogni reparto, nessuna delle due squadre pensava a speculare sul risultato. Per quello fu una gara fatta di rimonte e contro-rimonte che alla fine credo abbia soddisfatto sia i tifosi della Lazio che del Milan“.
Con chi si sarebbe trovato meglio come giocatore tra Sarri e Pioli: “Difficile rispondere perché il mio ruolo è cambiato molto, adesso richiede più dinamismo. lo ero un metronomo, un equilibratore, che dettava i tempi di gioco. Mi sarei trovato bene con entrambi, visto che tutti e due amano giocare la palla e hanno un vertice di riferimento nello propria idea di calcio“.
Cosa aspettarsi da Lazio-Milan di stasera: “Il Milan l’ho visto in difficoltà, non solo nei risultati. Mi sembra meno cattivo rispetto allo scorso anno, in alcuni momenti superficiale. Purtroppo i risultati negativi tolgono sicurezze e fanno girare a sfavore anche gli episodi. Lo Lazio invece sta facendo il suo percorso, si è rialzata dopo qualche passo falso. Questa partita può essere una gara spartiacque per capire dove possono arrivare le due squadre, che hanno entrambe bisogno dei tre punti. Assenze? Il Milan ne ha molte da inizio campionato ma la più pesante rimane quella di Immobile: Ciro segna sempre, per lui parlano i numeri“.