L’abbiamo segnalato sin da ieri sera nell’immediato post-partita, la gara è stata ben preparata dallo staff e per una volta è stato sfruttato il fatto di poter disporre di tutta la rosa, eccezion fatta per Kjaer. Tra novità tattiche dei primi 11 e cambi in corso d’opera, Pioli ha avuto la capacità di comandare strategicamente con soluzioni diverse dalle solite utilizzate in stagione, sparigliando le marcature uomo contro uomo che applica ogni domenica Tudor.
Theo più spesso centrale per lasciare a Leao ancora più spazio per attaccare la fascia l’avevamo già visto. Quel che non avevamo già apprezzato invece è la forza e l’efficacia di Tonali 30 metri più avanti e prima opzione offensiva. Con Giroud a lottare sulla prima palla lunga, era auspicabile che ad attaccare lo spazio alle spalle del francese fosse Krunic centralmente, invece ad abbattere il muro difensivo gialloblu è stato Tonali dal centro destra.
Nella fase centrale della seconda frazione poi abbiamo rivisto una versione di Milan che non veniva presentata da tempo, quella con Rebic prima punta, che ha totalmente fatto perdere le distanze al Verona e concesso al Diavolo di creare presupposti per un’ulteriore variazione sul tema, allungando notevolmente la squadra avversaria.
Col croato come riferimento offensivo, il campo da coprire nella metà campo degli scaligeri si è moltiplicato e ha concesso contropiedi in campo aperto che nella prima ora di gara non si erano visti. E’ coinciso con il momento di Leao meno brillante per via del grande sforzo precedente del portoghese, ma ha prodotto comunque gli effetti sperati in termini di ritmo.
Non di meno abbiamo notato un Ante di nuovo con una gamba sciolta, capace di pressare con aggressività, col risultato non da trascurare di aver ritardato palleggio in uscita dei veronesi. Nessun fallo, nessun nervosismo, nessun battibecco, ma tanta corsa, tanta pressione e tante palle pulite per i compagni. La versione di Rebic che abbiamo aspettato per mesi.