Si chiude la tournée americana per il Milan di Stefano Pioli che fa ritorno a casa dopo la preparazione proseguita negli USA, testata dalle tre amichevoli di spessore contro Real Madrid, Juventus e Barcellona.
Nonostante le sconfitte (una delle quali solo ai rigori contro la Juventus) i rossoneri fanno ritorno a Milano con buone risposte da parte di tutti, in attesa che la stagione possa cominciare ed entrare nel vivo.
Tre sconfitte su tre, ma il Milan sorride
Non è mai facile trovare il lato positivo quando, tirando le somme, sono soprattutto le sconfitte i risultati da cui poter ripartire. Il Milan ha però dalla sua parte la consapevolezza di aver gettato le giuste basi da cui poter ripartire, senza dimenticare la presenza di tanti nuovi volti appena testati o ancora da conoscere, che attendono il ritorno della squadra direttamente tra le mura di Milanello.
Serviranno ancora tempo e pazienza per massimizzare ciò che Stefano Pioli possiede tra le mani. Un gruppo consolidato dalla vecchia guardia ma che sta pian piano cambiando forma e pelle grazie ai nuovi innesti. Tra questi volti, spicca piacevolmente Tijjani Reijnders. Il ragazzo olandese sta trovando a poco a poco quel coraggio che ha messo in campo quando vestiva la maglia dell’AZ. La sensazione è che con il passare del tempo potrà essere proprio lui l’uomo in più di questo centrocampo, capace di agire sia in fase di interdizione che di possesso, capace anche di strappare palla al piede per creare superiorità numerica in mezzo al campo. Reijnders ha già fatto vedere di valere il prezzo del cartellino.
Al netto dello stato di forma dei singoli, la sfida contro il Barcellona ha restituito complessivamente ai nostri occhi un Milan più in difficoltà rispetto ai match contro Juventus e Real Madrid, dove vanno considerati senza dubbio lo spessore delle rose avversarie e quelle gambe ancora troppo pesanti a discapito della qualità.
L’idea di gioco del nuovo Milan collaudato 4-3-3 è presente e si vede, seppur a sprazzi. C’è ancora molto da lavorare nel palleggio in fase di costruzione, dove troppo poco spesso si è cercata la giocata corale, così come sull’aspetto fisico e atletico, fattore che probabilmente ha pesato più di tutti. L’auspicio è che in questo momento si stia caricando tanto sulle gambe per avere una brillantezza maggiore sul lungo raggio. La direzione di questo Milan è quella giusta: adesso servono fiducia e pazienza, perché volere tutto subito sarebbe tanto utopico quanto scriteriato.
