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Thiaw: “Sto vivendo un sogno, il Milan è incredibile. Champions? Mi è venuta la pelle d’oca. L’obiettivo…”

Malick Thiaw ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni dell BILD. Dal suo arrivo a Milano fino agli obiettivi con il Milan e non solo, passando per l’esordio in Champions e con la maglia della Nazionale tedesca. Queste le sue parole:

Milan? A volte devo darmi un pizzicotto per rendermi conto. È come se stessi vivendo un sogno, è successo tutto così velocemente. È stato un grande cambiamento passare da Dusseldorf, dove vivevo prima, a Milano. Sono lontano dai miei genitori e dai miei fratelli per la prima volta. All’inizio era tutto nuovo e difficile, soprattutto per la lingua, poi ho conosciuto bene i miei compagni di squadra e mi hanno aiutato tutti. Mi trovo bene, la città è un sogno, la gente è molto gentile e con i miei compagni passiamo insieme il tempo libero. Sono musulmano, sono credente e prego cinque volte al giorno, faccio il Ramadan. La mia religione mi dà molta forza. Parlo tedesco e finlandese, le lingue che si parlavano in casa nostra, adesso sto imparando l’italiano. 

Sono diventato più maturo, mi assumo più responsabilità e sono più autocritico. Arrivare in un grande club come il Milan è stato incredibile, lo conoscevo dalla Play Station, prendevo sempre il Milan e Ronaldinho. Quando ho indossato per la prima volta la maglia con il logo del Milan alle visite mediche non riuscivo a crederci. Ero incredibilmente orgoglioso e felice in quel momento, mi sono scattato un selfie. Ho creduto che stavo giocando davvero per il Milan solo dopo qualche settimana. Mi è sempre piaciuto lo stile sia di gioco che non di Kevin-Prince Boateng. 

Ibrahimovic? Mi viene chiesto ogni giorno com’è. Zlatan è stata la seconda persona che ho conosciuto al Milan, ero in sala pesi sulla cyclette e si è messo vicino a me. Io sono alto ma lui mi superava. È stato incredibile. Non avevo paura di lui ma rispetto. Mi ha detto “Benvenuto”. Sono stato felice di condividere con lui lo spogliatoio, è stato uno dei giocatori con più personalità nel calcio mondiale. 

Debutto in Champions? Non sono stato convocato fino alla fase ad eliminazione diretta. Lì è iniziato tutto per me, nella partita contro il Tottenham di Harry Kane. Quando ho sentito per la prima volta l’inno della Champions League in piedi sul campo di San Siro, mi è venuta la pelle d’oca e ho pensato “Wow”. Sono estremamente grato di poter vivere tutto questo. La partita è stata incredibile contro Kane, avevamo sia lui che la squadra sotto controllo, non ha segnato o avuto occasioni. È molto tranquillo come avversario. Ho capito cos’è davvero la Champions League.

Ho imparato molto allo Schalke, cercavo di studiare gli altri giocatori, pensavo di sapere già molto ma poi sono arrivato in Italia e mi sono reso conto di dover ancora migliorare molto. Gli italiani sono severi e meticolosi. Non importa se fai bene 15 partite, c’è sempre qualcosa su cui puoi migliorare. Non giochiamo molto in difesa al Milan, ma amiamo difendere. I tifosi celebrano le azioni difensive come se fossero dei gol. La difesa è allenata ossessivamente, con il mister parliamo di ogni dettaglio ad esempio su come devo essere stretto sull’avversario. Non ho un modello a cui mi ispiro difensivamente visto che sono diventato difensore a 17-18 anni. Prima ero un centrocampista difensivo e mi ispiravo a Yaya Toure. Era forte, muscoloso e con un buon tiro eppure sembrava leggero. 

Esordio in Nazionale? È stato incredibile quando è partito l’inno e io ero in campo. Ero nervoso ma felice. Questo è il punto più alto della mia carriera finora. La partita è andata bene nonostante la sconfitta, l’allenatore mi ha fatto i complimenti. L’ultima volta mi ha chiamato per gli auguri di compleanno. Rudiger è come un fratello per me, mi ha subito accolto bene e siamo diventati amici. Mi ha dato molti consigli, anche lui è stato in Italia. In tournée abbiamo incontrato il Real e Toni, ci siamo scambiati la maglia e la appenderò a casa. Il mio più grande obiettivo con la Nazionale è vincere l’Europeo in casa, voglio giocare il più possibile. Ovviamente devo continuare a lavorare sodo ogni giorno al Milan. Qualsiasi cosa vinca per me è molto speciale“.

Milan: Malick Thiaw e Fikayo Tomori (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Malick Thiaw e Fikayo Tomori (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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