HomeIn evidenzaTheo dove sei? Serve il vero Hernandez che sembra essere sparito nel...

Theo dove sei? Serve il vero Hernandez che sembra essere sparito nel nulla

Lento, spento, triste, impacciato. Theo Hernandez non c’è più e sembra essere sparito, evaporato completamente e misteriosamente. Nel Milan che non segna da cinque partite consecutive in Champions, stabilendo un piccolo grande record in negativo, purtroppo sembrano mancare tante cose rispetto alla squadra che era stata pensata, immaginata, costruita in estate da società, dirigente e allenatore. I rossoneri che perdono contro il Paris Saint Germain in quel modo quasi arrendevole dopo aver tenuto bene il campo soltanto per un’ora, che si arrendono alla Juventus perché con un uomo in meno, che in Champions ancora non sono andati in rete dopo tre partite; raccontano una squadra triste, con poco entusiasmo che si scioglie sul più bello e che sta mancando nelle occasioni in cui invece dovrebbe esserci, nelle grandi partite, nella competizione europea che per molti anni è stata la casa del Milan. E, a venir meno infondo, non è soltanto la gente che la mette dentro, ma ultimamente anche le occasioni vere e proprie create, la pericolosità, la cattiveria, l’entusiasmo e la voglia di colpire e far male all’avversario.

La stagione di Theo, tra nervosismo ed errori

Inter-Milan: Davide Frattesi, Denzel Dumfries, Rafael Leao, Theo Hernandez e l'arbitro Simone Sozza (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Inter-Milan: Davide Frattesi, Denzel Dumfries, Rafael Leao, Theo Hernandez e l’arbitro Simone Sozza (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

La metafora perfetta di questo Milan potrebbe essere senza alcun dubbio il suo terzino sinistro, uno dei tre, riconosciuto da tutti, fuoriclasse della rosa: Theo Hernandez. Il francese non sta rendendo ai suoi livelli e continua ad alternare partite nervose e atteggiamenti francamente inspiegabili, a partite anonime, sottotono e senza bellezza. Lui che è e deve essere un po’ l’anima di questo Milan, il vice capitano (spesso, come ieri, con la fascia al braccio), colui che sprona i compagni a dare il massimo, il leader caratteriale e tecnico. Il Theo visto in questa prima fase di stagione, invece, dopo ormai più di due mesi, è un Theo deludente, senza arte né parte, con poca prepotenza e intraprendenza, due delle sue caratteristiche migliori. Una sola volta è entrato nei gol del Milan, nella rete realizzata in occasione del 4-1 casalingo contro il Torino, poi qualche altra prestazione normale e tante altre sottotono, perfino due da horror: Inter e Paris Saint Germain. Ieri è colpevole sul terzo gol del Psg, ma non è esente da colpe nemmeno sul secondo. Nel derby il solito duello rusticano (perso) contro Dumfries ed il calcio, all’interno dell’aerea da rigore a Lautaro Martinez, che provoca il rigore del 4-1, quello che chiude definitivamente la partita ed apre all’umiliazione.

Theo, qual è il problema? Maldini o Pioli?

Milan: Stefano Pioli
Milan: Stefano Pioli

La stagione di Theo si può riassumere così, senza dimenticare i cinque gialli collezionati in appena sette partite di campionato (una sorta di record negativo anche questo) che gli sono costati la squalifica e l’assenza nel match contro la Juventus. Anche questo è un dato da analizzare ed abbastanza grave per chi ambisce ad essere il leader del Milan e ne è già il vice capitano. Troppo nervosismo? La testa che non è centrata su quello che si sta facendo? Solo un momento particolare? Voglia di un’altra esperienza e un’altra maglia? Sono tante le domande che ci possiamo fare a cui sarà difficile trovare risposta immediata. Così, come è difficile trovare un vice, spesso Capitano, che non ci mette mai la faccia e in questo inizio di stagione non si è mai visto dietro ai microfoni a spiegare una brutta sconfitta o festeggiare una bella vittoria. Theo sembra spento, svuotato, poco in palla e al Milan di Pioli mancano tremendamente le sue sgroppate, le sue sovrapposizioni sulla fascia, i suoi strappi impetuosi che spaccano in due le difese avversarie e spesso risultano decisive negli ultimi minuti di gara, i suoi cross perfetti, le sue percussioni in zona centrale. Il vero Theo sembra non essere mai tornato a Milanello quest’anno e sembra essere andato via insieme al suo mentore, al suo idolo, alla sua figura di riferimento all’interno del Milan: Paolo Maldini. Ecco, questa è un’altra chiave di lettura sul brutto momento che sta vivendo Theo. L’altra potrebbe riguardare Pioli ed un rapporto che sembra ormai deteriorato e va avanti per inerzia dallo scorso gennaio. Non sappiamo quale sia la verità, sappiamo solo che il Milan, soprattutto questo Milan, ha tremendamente bisogno del vero Theo Hernandez.

Altre notizie

L’ex PSG Camara: “Ibrahimovic, che tecnica per la sua stazza! E l’aneddoto con Ancelotti nel 2013…”

L'ex difensore del PSG Zoumana Camara ha rilasciato un'intervista ai microfoni del quotidiano L'Equipe...

Verso Milan-Genoa, ecco alcune statistiche del match

Il portale specializzato Opta ha pubblicato alcune statistiche relative alla sfida tra Milan e Genoa,...

Conceicao, piano A o piano B del Milan? Le ultime dei quotidiani tra Fonseca e l’opzione Thiago Motta

Aggiornamento sul borsino allenatori per il Milan della prossima stagione da parte dei quotidiani:...

Porto, Conceicao: “Incontro con Villas-Boas? Non ci vedo nulla di strano. Per stare al Porto non basta un contratto…”

Il tecnico del Porto Sergio Conceicao ha parlato in conferenza stampa, alla vigilia di...

Ultim'ora

L’ex PSG Camara: “Ibrahimovic, che tecnica per la sua stazza! E l’aneddoto con Ancelotti nel 2013…”

L'ex difensore del PSG Zoumana Camara ha rilasciato un'intervista ai microfoni del quotidiano L'Equipe...

Verso Milan-Genoa, ecco alcune statistiche del match

Il portale specializzato Opta ha pubblicato alcune statistiche relative alla sfida tra Milan e Genoa,...

Conceicao, piano A o piano B del Milan? Le ultime dei quotidiani tra Fonseca e l’opzione Thiago Motta

Aggiornamento sul borsino allenatori per il Milan della prossima stagione da parte dei quotidiani:...