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Simic, la stoffa c’è ed il Milan ci punta. Ora, però, non deve essere inGABBIAto

Dopo più di 21 anni dalla prima e ultima volta che era successo, un altro Simic in casa Milan ha esordito con la maglia rossonera e lo ha fatto con un gol. A volte le circostanze della vita sono davvero strane e beffarde e, dopo il croato Dario nel settembre 2002 a Modena contro i Canarini padroni di casa, qualche settimana fa è toccato anche a Jan-Carlo, difensore centrale classe 2005, nato in Serbia, ma cresciuto in Germania. Gli infortuni in serie e ripetuti che hanno costretto i rossoneri a fare a meno via, via, anche se alcuni in diversi momenti della stagione, di quasi tutti i centrali a disposizione (da Kalulu a Pellegrino, da Thiaw a Kjaer, da Tomori a Caldara) hanno costretto Stefano Pioli a puntare sul ragazzino che già si era messo in mostra con la squadra Primavera, ma anche con la prima squadra durante la tournée estiva negli Stati Uniti. Contro il Monza c’è stato il momento del debutto a partita in corso, complice anche l’infortunio di Pobega che insolitamente era stato schierato come braccetto in una difesa a tre, bagnato, come detto, dal gol in spaccata in aerea su assist di Rafael Leao. Il Milan che scopre diversi suoi talenti dell’ottima Primavera degli ultimi anni, ha in Simic forse quello più pronto, quello che secondo tanti è già all’altezza di vedersela contro gli attaccanti della Serie A.

Simic, alti e bassi ma tanta affidabilità

Milan: Jan-Carlo Simic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Jan-Carlo Simic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Dopo la partita con gol in casa contro il Monza, Simic gioca un tempo a Salerno e non riesce a tenere botta, così come il resto della squadra, allo shock dell’infortunio occorso a Tomori – l’ennesimo in una linea difensiva completamente disastrata – naufragando così insieme a tutti gli altri, Maignan compreso. Lui mostra comunque le sue migliori doti: aggressività, cattiveria, capacità di intuire le mosse degli avversari, senso dell’anticipo e pericolosità in aerea avversaria. Il ragazzo sarà ancora da sgrezzare al livello tecnico e con la palla tra i piedi, ma per il resto sembra già essere all’altezza di far parte delle rotazioni di Pioli. Contro il Sassuolo gioca solo gli ultimi 10′ e gli viene ancora preferito Theo Hernandez come centrale di difesa, al fianco del recuperato Simon Kjaer ma, proprio per far rifiatare il danese, gioca titolare in Coppa Italia contro il Cagliari e non sbaglia un colpo. Prima partita da titolare con la maglia rossonera, altra prestazione convincente e confortante davanti al San Siro rossonero. Simic dimostra di non subire la pressione nonostante la giovanissima età e, soprattutto in casa, ha già messo d’accordo tutti, prendendosi anche i complimenti di un decano nel ruolo, nonché sua guida e compagno di squadra: Simon Kjaer.

Kjaer ritrovato e il ritorno di Gabbia, ora però non dimentichiamoci di Simic

Milan: Matteo Gabbia - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan: Matteo Gabbia – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Aspettando i rientri dei vari Pellegrino, Kalulu, Thiaw e Tomori che, almeno per ora, non sembrano essere imminenti, Jan-Carlo Simic sarà una pedina a disposizione di Stefano Pioli e potrà essere utile nelle rotazioni del tecnico parmense. Con il rientro di Kjaer, il ritorno alla base anticipato di Matteo Gabbia e l’affidabilità che Theo Hernandez sta mostrando da centrale di difesa, Simic rischia comunque di restare a guardare in panchina quasi tutte le partite. Già per il match di domenica alle 12.30 contro l’Empoli, ad esempio, i titolari dovrebbero essere Kjaer ed il rientrante Gabbia, ritenuto già pronto da Pioli per guidare la retroguardia del Milan. Siamo sicuri che lo sia più del giovane Simic? Non è forse un errore non sfruttare l’entusiasmo, la voglia e la gioventù di questo ragazzo per farlo abituare definitivamente alla Serie A e magari ritrovarsi un centrale già affidabile per le prossime stagioni? Domande che mi sento in grado di poter fare avendo ammirato le peculiarità di questo ragazzo che potrebbe, se utilizzato dal Mister con criterio e parsimonia, dare la possibilità in un colpo solo: di riuscire nell’intento di non spremere troppo Kjaer sempre soggetto a ricadute ed infortuni; di far reinserire Matteo Gabbia nel gruppo Milan con calma ed evitando di rischiare passaggi a vuoto nocivi e pericolosi; di far tornare Theo nel suo ruolo e nelle sue mansioni di competenza e in cui può essere più letale per gli avversari di turno.

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